Alpinisti scomparsi: ricerche a ostacoli per Nardi e Ballard

Col passare delle ore, sale comprensibilmente l’angoscia per la sorte del pontino Daniele Nardi e del compagno di spedizione inglese, Tom Ballard, i due alpinisti scomparsi sulle cime del Nanga Parbat, in Pakistan, la nona montagna più alta del mondo. Non danno loro notizie da domenica, e per il momento le ricerche non hanno dato alcun esito. Ricerche in salita, peraltro.

Daniele Nardi

Già ieri mattina doveva intervenire a bordo di un elicottero Alì Sadpara, un esperto alpinista pakistano gran conoscitore del Nanga Parbat. Un arrivo procrastinato a causa delle ultime tensioni tra Pakistan e India, che avevano portato a un blocco aereo. Cieli off limits, velivolo bloccato a Skardu, soccorsi rinviati. Decisivo l’intervento dell’ambasciatore italiano in Pakistan Stefano Pontecorvo, alla fine riuscito a ottenere dall’aeronautica militare di Islamabad l’autorizzazione per effettuare il volo. Peccato nel frattempo fosse già sopraggiunto il tramonto: l’arrivo dell’elicottero è stato per forza di cose riprogrammato. Sadpara, partito con altri due alpinisti suoi connazionali, è volato sul posto questa mattina, procedendo a una ricognizione visiva dello Sperone Mummery. Senza alcun esito, purtroppo. Sebbene, specificano dallo staff di Nardi, “l’ipotesi del recupero di alpinisti al campo base del K2, acclimatati e tecnicamente in grado di operare anche su difficoltà elevate, è sempre valida e sarà considerata in seguito a questa prima ricognizione”. Pronta a essere bissata: “L’elicottero è rientrato al più vicino eliporto per fare rifornimento e torna per una seconda ricognizione a breve”. Del resto, è una corsa contro il tempo. E non solo per le condizioni-limite sul Nanga Parbat. Le previsioni danno le condizioni meteo in veloce deterioramento.