Acqua, le mosse contro il ritorno dell’emergenza siccità: il report dall’ultimo tavolo di monitoraggio

(Un’immagine dalle proteste concomitanti l’emergenza del 2017)

Si è tenuta ieri mattina, presso la Prefettura di Latina, presieduta dal prefetto Maria Rosa Trio e con la partecipazione della Regione Lazio, della Regione Campania, dell’Ato4, dei Comuni del Sud Pontino e dell’Area Lepini, dei rappresentanti di Acqualatina, del Consorzio di Bonifica e dell’Autorità del Bacino del Fiume Tevere, una riunione di aggiornamento del tavolo permanente di monitoraggio avviato a seguito dell’emergenza siccità del 2017.


“Nel corso dell’incontro – rendono noto dalla Prefettura – l’Amministratore delegato di Acqualatina ha confermato che, sulla base dei dati pluviometrici e grazie alle portate recuperate con i lavori già realizzarti, le risorse idriche appaiono complessivamente sufficienti. Ciononostante, rimane alta l’attenzione sia con riguardo alla grande variabilità delle condizioni climatiche, che rende più complessa l’applicazione di modelli previsionali, sia con riguardo alla particolare morfologia del territorio, che presenta zone molto differenziate dal punto di vista dell’approvvigionamento idraulico.

Nell’area dei Monti Lepini, fondamentali sono stati il potenziamento della centrale Sardellane, il collegamento Villa Santo Stefano-Amaseno-Centrale Fiumicello e il risanamento della condotta Sardellane-Terracina, che si sono andati ad aggiungere al’attivazione dei pozzi Vòlaga, realizzati già nel 2017. Ulteriori interventi sono in corso, di cui il principale è l’interconnessione Roccagorga-Priverno, che vedrà la sua conclusione nel corso dell’estate.

Per quanto concerne la situazione del Sud Pontino, l’interconnessione Minturno-Cellole, come sottolineato anche dai referenti regionali, risulta fondamentale per rendere la disponibilità idrica del sistema più elastica, senza ricorrere ad un ulteriore sfruttamento delle falde. I lavori sul lato laziale sono conclusi, mentre quelli sul lato campano, effettuati ad oggi a circa 3 chilometri, bloccati per un mese a causa di ritrovamenti archeologici, sono ripresi proprio nella mattinata odierna.

Per sopperire alla mancata realizzazione del collegamento interregionale, i tecnici del Gestore si sono attivati per realizzare un prelievo nelle falde profonde di Capodacqua, da attivare in caso di estrema necessità. Questa soluzione, mai realizzata prima, andrà collaudata e verificata.

Un focus è stato poi fatti sui lavori presso il campo pozzi ‘25 ponti’, a Formia. Il Gestore ha reso noto che sono in corso nuove analisi sull’intrusione del cuneo salino, poiché i primi studi hanno fornito dati che necessitano di ulteriori verifiche. Per questo motivo è stata sospesa la realizzazione di ulteriori 2 pozzi fino all’esito definitivo dell’indagine.

Durante l’incontro il Prefetto ha, inoltre, richiesto un’accelerazione dei lavori relativi alla ricerca di perdite idriche. I tecnici di Acqualatina – concludono dalla Prefettura – hanno confermato l’impegno su tale fronte sia nell’area dei Monti Lepini che nel Sud Pontino. Nel Sud Pontino, zona più soggetta a dispersioni, a causa di molte tubature vetuste, è già stato impegnato il 40% delle risorse economiche destinate a tale attività, con un recupero di circa 130 litri al secondo”.