Migranti, a Formia lo spettacolo “A casa loro” – VIDEO e FOTO

“Non credetegli. Mai. Il mare non uccide. Le persone uccidono, anche l’indifferenza uccide. Sì, anche quella. I morti per indifferenza li riconosci perché se gli apri gli occhi con le dita, come due lembi, dentro c’è la pupilla di chi lo sapeva che sarebbe andata a finire così. Mica come i morti interrotti, quelli che non hanno nemmeno fatto in tempo a chiudere gli occhi prima che arrivasse il buio. I morti di indifferenza se avessero avuto un minuto, un minuto soltanto, un minuto di quelli che uno entra e dice – ah scusate, un’ultima cosa… – ve l’avrebbero detto anche loro che il mare, il mare non uccide”. E ancora: “Uccide nascere dalla parte sbagliata del mondo, come una mela che casca dalla parte sbagliata del dirupo”.

Inizia così, con queste parole, lo spettacolo teatrale “A casa loro”, scritto dai giornalisti Giulio Cavalli e Nello Scavo. Un spettacolo denuncia che porta in teatro il tema, “scomodo” ma drammaticamente attuale, delle migrazioni per raccontare il dramma di chi tenta di fuggire dai propri orrori cercando di arrivare in Italia per poi restare imprigionato in Libia.


Una sola voce narrante, quella di Giulio Cavalli, per raccontare le migliaia di voci inascoltate perché uccise dall’indifferenza e affogate per sempre in quel “cimitero liquido” che è il Mediterraneo.

Voci inascoltate, di bambini, donne e uomini, storie umane offese e sospese laggiù in Libia, diventata “la discarica dei nostri errori e dei nostri orrori” che come recita il monologo.

A PAGINA 2 – VIDEO-INTERVISTA E FOTO