Roghi sospetti e fumi potenzialmente tossici: Legambiente ribussa in Procura

Dato il “perdurare del fenomeno dei roghi sospetti e dei fumi potenzialmente tossici a Terracina”, il circolo Legambiente Pisco Montano ha bussato daccapo alla porta della Procura di Latina.

Già nell’agosto del 2016 gli ambientalisti locali, supportati dai vertici (e dai legali) dell’associazione del Cigno Verde, si erano fatti avanti inviando un lungo esposto a riguardo. “Poiché a noi non è stata notificata dalla Procura la chiusura dell’indagine, che pertanto resta ancora valida e aperta, abbiamo provveduto a reinoltrare in data odierna l’esposto via PEC al nuovo Procuratore di Latina Giuseppe De Falco, verificato che l’esposto – ampio e dettagliato e corredato di foto e luoghi – resta valido sia per le zone interessate che per la tipologia degli effetti, mettendoci a disposizione per qualsiasi necessita”.


Non solo: “Abbiamo provveduto a contattare direttamente nei giorni scorsi sia per via telefonica che via PEC il Comando Provinciale dei Carabinieri Forestali di Latina, nella persona del Colonnello Giuseppe Persi e suoi collaboratori, e il Comando Stazione di Terracina, nella persona dell’appuntato scelto Federica Francescato, chiedendo anche la formazione di un tavolo di lavoro per comprendere meglio il fenomeno e la sua recrudescenza, probabilmente dovuta anche alla recente modifica di accordi internazionali relativi al ciclo di gestione e smaltimento dei rifiuti plastici in agricoltura, in modo da operare in modo programmatico per prevenire l’allargamento del pericoloso fenomeno.

Riteniamo infatti importante data la gravità e la ripetitività del fenomeno che tende invece che a diradarsi a riacuirsi, costituire un tavolo di emergenza territoriale con tutti gli attori competenti, non solo quelli già in indirizzo del nostro esposto ma anche allargato alle Associazioni di categoria (come Coldiretti e Confagricoltura, ndr), per confrontarci sulle diverse iniziative da mettere in atto sul territorio anche dal punto di vista preventivo, informativo, educativo e dissuasivo, oltre che per aumentare controlli e sanzioni, sempre auspicabili.

A tale proposito – continuano gli attivisti del Pisco Montano – ci rendiamo disponibili come circolo, come Legambiente Lazio e come Centro di Azione Giuridica Legambiente Lazio, forti anche della nostra competenza in tema di vigilanza sul ciclo di rifiuti ed ecoreati, competenza maturata dalla nostra associazione purtroppo anche nella Terra dei Fuochi campana, ma anche in qualità di coordinatori della Rete Plastic Free Beaches Terracina, attiva nella prevenzione e nel corretto smaltimento del rifiuto plastico a terra e in mare, e come costituendo raggruppamento di guardie ambientali zoofile Legambiente in Provincia di Latina”.