Doppio cognome ai figli, il convegno organizzato dal “Moica”

Lunedì mattina il “Moica” di Latina ha tenuto un convegno dal titolo “Il Doppio Cognome ai figli”, che ha avuto luogo nella sala De Pasquale con il patrocinio del Comune. “Attento e coinvolto il pubblico, arricchito della presenza di professoresse e studenti dell’Istituto Artistico di Latina, della vicesindaca Mariapaola Briganti e dell’assessora Patrizia Ciccarelli”, sottolineano gli organizzatori.

Tra i relatori l’avvocato Pietro Libertini, la dottoressa Mariafrancesca D’Adamo, responsabile UOC Stato Civile del Comune di Latina, e la dottoressa Sabrina Pistilli del reparto Ostetricia dell’ospedale Santa Maria Goretti. Hanno illustrato come dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 286/2016, che ha stabilito l’incostituzionalità dell’obbligatoria e automatica apposizione del solo cognome paterno al figlio, si è arrivati all’emissione della Circolare Applicativa n.7/2017 del Ministero degli Interni.


Interessanti le riflessioni e le statistiche scaturite da due diverse angolazioni: il Reparto Ostetricia e l’Ufficio Anagrafe del Comune di Latina che hanno rilevato uno scarso utilizzo dell’opportunità di aggiungere il cognome materno ai figli.

Più volte si è evidenziato come l’identità personale, ossia l’insieme delle nostre caratteristiche fisiche, sociali e psicologiche che ci rendono unici, sia di fondamentale importanza per l’equilibrio individuale. In questo contesto nome, cognome e data di nascita, che ci identificano a livello personale e come cittadini, hanno valenza privata e pubblicistica.

“Una conquista, quella delle donne di poter apporre il proprio cognome ai figli accanto al cognome paterno possibile in Italia solo dal 2017”. Una conquista che segue a quella del diritto del coniuge alla conservazione del proprio cognome (1975) e a quella dell’equiparazione dei figli legittimi ai figli naturali e adottivi(2012).

La neo ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone e la senatrice Laura Garavini hanno presentato proposte di legge che si sono arenate in Parlamento. “La mancanza di una legge specifica, che recepisca le direttive della Circolare n.7/2017 e che ne colmi le lacune, ed il silenzio su un tema così importante pesano come un macigno sulle donne”, ha detto testualmente la presidente del Moica Latina, Anna Maria Pattaro.

“L’attuale normativa in materia è ancorata ad una sorpassata concezione della famiglia che fa sopravvivere forme di discriminazione anacronistiche rispetto ai principi costituzionali di uguaglianza e contrasta con i principi di Diritto Europeo. Non si tratta di un semplice correttivo anagrafico, ma della necessità di adeguamento ai nuovi ruoli interni al tessuto sociale nell’interesse pubblico”, la sottolineatura della vicepresidente del Moica pontino, Annalisa Favero.

“Un tema trasversale che accomuna uomini e donne, quello del doppio cognome, che non toglie ma aggiunge, arricchendo l’identità personale dei nostri figli”, hanno aggiunto dall’associazione di promozione sociale.