Bimba usata per spacciare droga nel napoletano: tra gli arrestati due uomini di Minturno

Nella mattinata di martedì 19 novembre i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura, nei confronti di 36 indagati (4 dei quali attualmente detenuti e 2 agli arresti domiciliari), ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, nonché, in un caso, di estorsione finalizzata al recupero di una somma di denaro pattuita per l’acquisto di una partita di droga.

I fermi hanno riguardato le città di Annunziata (NA), Napoli, Torre del Greco (NA), Trecase (NA), Boscoteale (NA), Messina, Salerno, Eboli (SA), Molinella (BO), Cassino (FR) e Lanciano (CH) e Minturno, dove un 34enne, A.D.C., è stato sottoposto alla custodia cautelare in carcere, mentre per un 59enne, P.C., è stata disposta la detenzione agli arresti domiciliari.


Nei confronti di 19 indagati è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere, per 7 indagati la misura degli arresti domiciliari, per 9 indagati la misura del divieto di dimora, per un indagato è stato disposto l’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria. Dalle indagini è emerso che una bambina veniva utilizzata per consegnare la droga.

L’indagine, diretta dalla Procura di Torre Annunziata e condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia di Torre Annunziata, ha consentito di:

– individuare un nutrito gruppo di persone, in costante contatto tra loro per l’approvvigionamento e lo spaccio di sostanze stupefacenti (prevalentemente cocaina, nonché hashish, marijuana e droghe sintetiche), smerciate in diverse piazze attive a Torre Annunziata, nei comuni limitrofi e altresì fuori provincia, in particolare nelle città di Eboli (SA) e Messina;

– disgelare le diverse modalità di vendita dello stupefacente a plurimi acquirenti, principalmente mediante consegna a domicilio o in luoghi convenzionali, previo contatto telefonico finalizzato a concordare, ricorrendo ad un linguaggio criptico e sfruttando per lo più utenze radiomobili intestate a persone inesistenti, qualità e quantità dello stupefacente oggetto della compravendita;

– cristallizzare oltre 700 ipotesi di reato, procedendo a plurimi riscontri con sequestro di stupefacente a carico degli acquirenti, nonché all’arresto in flagranza, in fase di indagine, di 12 indagati, di cui 8 sono destinatari del provvedimento.

L’indagine, protrattasi da febbraio a giugno 2018, con articolate attività di intercettazione, monitoraggio di veicoli, servizi di osservazione e pedinamento e riscontri con sequestri di stupefacente (nell’ambito delle attività eseguite in flagranza nel territorio di competenza di questa Procura, complessivamente: 250 grammi di cocaina, oltre 1 kg di hashish, 14 pastiglie di subxodone) ha permesso di colpite un gruppo di soggetti operante su vasta scala, in via quotidiana e continuativa, con proiezioni anche su altre località del territorio nazionale e particolarmente difficile da individuare, in ragione delle accortezze adottate per eludere eventuali indagini a carico”.