Esondazione del Lago di Fondi: in un esposto i dubbi sulla mancata manutenzione degli argini

Dopo le esondazioni, una bussata alle autorità preposte per chiedere un’indagine in merito a possibili omissioni in materia di tutela ambientale da parte Consorzio di Bonifica del Sud Pontino e dell’Agro Pontino. E’ stata messa nero su bianco dal vicesindaco (e assessore) di Monte San Biagio Arcangelo Di Cola, che nei giorni scorsi ha depositato presso il Commissariato di polizia di Fondi un dettagliato esposto sulla mancata manutenzione degli argini del lago di Fondi, da parte, appunto, dell’ente consortile. 

Nella denuncia il vicesindaco Di Cola, nell’esprimere il proprio rammarico e la preoccupazione dell’intera amministrazione comunale per quanto verificatosi, nelle ultime settimane, nel territorio di Monte San Biagio, sottolinea come “a seguito delle forti piogge che, come il resto d’Italia, hanno interessato anche la nostra zona, il Lago di Fondi è esondato ricoprendo gran parte dei terreni limitrofi e causando ingenti danni alle colture, agli allevamenti ed all’intero patrimonio ambientale. Una situazione che, a tutt’oggi, nonostante le piogge siano meno intense, non è cambiata”.


Arcangelo Di Cola

Ma in particolare, scrive Di Cola, “la mia attenzione si è concentrata sull’attività del Consorzio di Bonifica e se, negli ultimi anni, l’ente abbia effettivamente fatto il possibile, come da impegno e finalità istituzionali, per assicurare un dignitoso servizio di prevenzione e di manutenzione dei canali e degli argini del lago di Fondi”.

“Con mio grande stupore e disappunto”, prosegue il vicesindaco, “ho dovuto invece constatare che, sia il commissario straordinario Sonia Ricci, che il direttore generale Natalino Corbo, disertano, da lungo tempo, il distaccamento di Fondi del Consorzio di Bonifica, nonostante parte del loro appannaggio derivi proprio dalle casse del suddetto Consorzio, o meglio dalle tasche dei contribuenti del sud pontino, venendo meno, in tal modo, al loro ruolo di indirizzo e di guida di un Ente di primaria importanza per un territorio come il nostro, a forte vocazione agricola”.

Di Cola conclude quindi il suo esposto chiedendo che vengano attentamente vagliate dagli organi preposti le cause di quanto accaduto e, se necessario, “di verificare le eventuali responsabilità di coloro che avrebbero dovuto coordinare e programmare il corretto svolgimento delle opere di bonifica, con il necessario rafforzamento di tutte le opere idrauliche, nonché lo stato manutentivo sia degli affluenti, che degli argini del lago di Fondi”.