Bitcoin, quanti cambiamenti sta portando a livello sociale

Uno strumento che era nato come prodotto di nicchia, appannaggio esclusivo di una ristrette elite di cervelloni in grado di governarne il complesso meccanismo. Perché le criptovalute, questo è un Bitcoin, si basano su algoritmi non immediati da comprendere e si ispirano ad una tecnologia, la blockchain, che si basa sul peer to peer, tra pari quindi, sottratta dal controllo di ogni ente superiore che siano governi centrali o banche.
Ebbene nel corso degli anni il Bitcoin e le criptovalute tutte sono state viste quasi come strumenti rivoluzionari proprio per questa loro impostazione, per la peculiarità di essere al di sopra di ogni controllo superiore: sono gli utenti che la creano a gestirne il funzionamento.

Chi punta sul Bitcoin per investire


Ne è passata di acqua sotto ai ponti da allora e le criptovalute stanno assumendo un ruolo primario nella società. Non più semplice strumento di pagamento virtuale, da inviare tramite pc anche da una parte all’altra del mondo, ma una vera e propria moneta alternativa utile anche per investimenti.
Non sono pochi coloro i quali hanno puntato, in questi anni, sul Bitcoin come asset finanziario: e per la verità che ha avuto l’accortezza di farlo per tempo, quindi anticipando il mercato, si è ritrovato tra le mani un asset che si è rivalutato enormemente.
Oggi il mercato dei cambi vede questa moneta virtuale quasi alla tregua di una valuta ordinaria: sono molte le operazioni per convertire Euro Bitcoin, operazione estremamente semplice al contrario di quanto si possa pensare. Sono tanti i portali di exchange che oggi offrono tale opportunità.

Governi e criptovalute

Ma le criptovalute sono ormai entrate a gamba tesa anche nel mondo della politica quotidiana: inizialmente snobbate e ritenute strumento per pochi, oggi ci si è resi conto della loro importanza e anche del loro potenziale enorme.
Si parla anche di rischi legate ad attività illecite, visto che i pagamenti con Bitcoin e criptovalute sono criptati e possono avvenire da una parte all’altra del mondo con un semplice click. E non a caso diverse organizzazioni criminali hanno spesso fatto ricorso a questo strumento.
Ecco allora che negli ultimi tempi molti governi centrali hanno iniziato a comprendere l’importanza delle criptovalute e del fatto che ignorarle può non essere la soluzione ideale. In sostanza si è capito che è meglio regolamentarle piuttosto che fare finta che non esistono.

Regolamentazione monete virtuali nel mondo

Nell’Unione Europea, quindi anche in Italia, i gestori di criptovalute vedranno esteso l’ambito di applicazione della direttiva desinata agli operatori di portafogli digitali.
In Germania poi è al vaglio anche una proposta per legalizzare la distribuzione di questi prodotti tramite banca; negli Usa si è deciso che i soggetti coinvolti in transazioni con criptovalute dovranno essere identificati; la Cina sta pensando di creare una criptovaluta di Stato mentre il Venezuela, per mano della sua banca centrale, sta puntando sulle monete virtuali per difendersi dalla crisi enorme che lo sta attanagliando e dall’iperinflazione. No, le criptovalute non sono più un tema di nicchia ma un qualcosa con il quale si dovrà fare i conti, inevitabilmente, da qui al futuro prossimo.