Una donna ridotta a oggetto sessuale: arrestati marito e cognato. La storia di abusi e ricatti svelata dalla polizia di Fondi

Uno squallido ménage a trois in famiglia imposto con ferocia, e chiuso con le manette. Liberando da un lungo incubo una donna residente a Fondi, finora soggiogata e ricattata dal marito e dal fratello di quest’ultimo, entrambi arrestati nella mattinata di mercoledì dagli agenti del Commissariato locale. A carico del coniuge e del cognato della vittima, le accuse di maltrattamenti in famiglia e tentata violenza sessuale.

Secondo le indagini portate avanti dai poliziotti coordinati dal commissario Franco Pellegrino, la malcapitata era stata ridotta a mero oggetto di attenzioni sessuali. Per loro era una cosa. E guai a ribellarsi o a provare a vivere nella normalità: quando è successo, stando ai resoconti messi a verbale dalla donna, giù botte. O, se andava bene, ricatti: i fratelli appena arrestati minacciavano di far ricorso al revenge porn, diffondendo online delle immagini “scabrose” – così le chiama la Questura di Latina – riprese all’insaputa della congiunta. Dagli uffici di Corso della Repubblica parlano senza mezzi termini di un calvario. Terminato a margine di una scrupolosa attività info-investigativa partita dalle ripetute denunce della vittima, che dopo mesi di costrizioni ha trovato il coraggio di recasi dalla polizia, spalleggiata da un’amica sua connazionale.


Protagonisti della vicenda, chi nelle vesti di aguzzino, chi di vittima, tre braccianti agricoli indiani da tempo residenti nel centro storico fondano. Un nucleo familiare allargato per esigenze logistico-lavorative, come tanti altri in zona. Apparente normalità dietro cui si celava un inferno domestico. Fino a quando il silenzio non è stato rotto: “I racconti della donna hanno portato alla luce un vero e proprio calvario che la stessa ha dovuto sopportare da quando ha raggiunto il marito in Italia”, spiega la Questura. “Quest’ultimo, insieme a suo cognato, sono divenuti l’incubo della donna per una serie di pressanti richieste sessuali da parte del cognato con la inconcepibile accondiscendenza di suo marito”.

Nei suoi racconti la signora ha riferito di aggressioni, di palpeggiamenti quasi quotidiani e di uno stretto, asfissiante controllo posto in essere dal cognato, che le impediva sia di uscire di casa che di recarsi in ospedale per farsi medicare. In caso contrario, come anticipato, ecco agitato lo spauracchio rappresentato dalla paventata diffusione nel mare del web delle delle immagini hot frutto delle costrizioni.

La misura restrittiva a carico del marito e del fratello dell’uomo, rispettivamente 50 e 44 anni, rintracciati dai poliziotti mentre erano al lavoro nei campi, è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota, dietro richiesta del sostituto procuratore Antonio Sgarrella. Applicate le misure cautelari a carico dei due uomini – ristretti agli arresti domiciliari – le autorità hanno fatto allontanare la vittima: per sottrarla a ulteriori violenze, con la collaborazione dei Servizi sociali del Comune è stata accompagnata in una struttura protetta, al di fuori della provincia di Latina.