Taglio dei pini a Latina, il Comune: “Intervento obbligato, abbiamo rischiato la strage”

Le polemiche sulla cosiddetta “strage di alberi” avvenuta in viale Mazzini, oggi è sbarcata in commissione ambiente.

A sintetizzare meglio di tutti le motivazioni per le quali si è reso necessario questo intervento potrebbe essere stato uno dei tecnici, ovvero il funzionario Raffaele Feliciello. “Ci sono stati casi, come quello dell’albero caduto non troppo tempo fa di fronte ad un liceo, in cui abbiamo rischiato la strage, perché un albero è caduto di notte nel punto in cui di giorno, solitamente, i ragazzi parcheggiano i motorini e le biciclette”. Per cui, la questione del pericolo potenziale della caduta di questi alberi appare evidente e probabilmente l’amministrazione sembra orientata a tagliare molti dei pini presenti in alcune altre aree della città. E questo lo si vede dalla determinazione con cui il presidente della commissione Dario Bellini (LBC) ha risposto alla domanda su possibili nuovi tagli: “assolutamente sì”, ha risposto senza esitazioni.


Su quello che si dovrà fare nell’immediato quindi sembra più o meno deciso, anche se non è emerso un chiaro cronoprogramma. Il consigliere comunale Salvatore Antoci (oggi nel gruppo misto, un tempo nella maggioranza di Latina Bene Comune) è stato particolarmente duro con i suoi ex compagni di maggioranza. “Quello di Viale Mazzini è stato probabilmente uno dei più grandi cantieri aperti da questa amministrazione in oltre quattro anni di governo. E quello che si è potuto notare è stato che non c’era un singolo cartello che informasse il cittadino sulle modalità, i costi e l’assegnazione delle opere da parte dell’amministrazione comunale. Questa mancanza di trasparenza equivale a trattare i cittadini come sudditi, con un atteggiamento degno del Marchese del Grillo; totale arroganza priva per altro di qualsiasi programmazione, che è il contrario di quello che andava fatto. Per il rispetto del cittadino siamo ancora all’anno zero purtroppo”. Nessuno ha risposto a questa contestazione di Antoci.

La relazione che ha portato ai lavori di viale Mazzini era stata ordinata nel lontano 2016 dall’allora commissario Barbato, ma l’opera si è vista solo quattro anni dopo. Sempre Antoci fa notare che questo genere di relazioni andrebbero fatte annualmente per aggiornarsi sullo stato di salute degli alberi. Ma tale pianificazione, al momento, sembra fuori dalla portata del Comune di Latina per via di carenze di personale. Fondamentalmente gli uffici hanno definito un quadro in cui, tutto sommato, sarebbe stata la fortuna ad impedire problemi più grandi di quanti non se ne siano già verificati in passato “anche in assenza di fenomeni climatici particolarmente incisivi”. Si pensi agli oltre 50 alberi caduti nell’area del “Villaggio Giornalisti” vicino al lido di Latina, delle cadute accidentali che si sono susseguite negli anni e che non hanno causato vittime, come per esempio è accaduto a Terracina. Meglio tardi che mai, quindi.

Quanto al futuro, gli uffici hanno prodotto un rendering di come dovrebbe venire un tratto di viale Mazzini dopo l’intervento di taglio e sostituzione degli alberi per dare un’idea di quello che potrebbe essere il risultato. Nota polemica finale, il consigliere comunale Matteo Coluzzi risponde per le rime al presidente dell’ordine degli architetti Massimo Rosolini, contrario ai “tagli indiscriminati” che sul quotidiano “Latina Oggi” odierno in cui campeggiava il titolo “prima la bellezza poi la sicurezza”. Coluzzi ha detto chiaramente “che se ne dica, prima viene la sicurezza e poi la bellezza. E la programmazione di questo problema dovrebbe passare anche dagli uffici dell’urbanistica per avere un panorama più organico di quello che sarà la nostra città nel futuro”.