I Passionisti festeggiano a Itri San Gabriele dell’Addolorata

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Il 13 maggio 1920, Papa Benedetto XV proclamava santo, Gabriele dell’Addolorata. Quest’anno in occasione del primo centenario della canonizzazione del santo del sorriso, compatrono della gioventù cattolica italiana e patrono principale dell’Abruzzo, la comunità dei passionisti di Itri-Civita ha predisposto un articolato programma per degnamente festeggiare il giovane studente passionista, morto il 27 febbraio 1862, dopo appena 24 anni di vita, di cui sei trascorsi nella Congregazione dei Passionisti.

La festa di quest’anno si inquadra anche nello storico avvenimento del terzo centenario della nascita della Congregazione della Passione, fondata da San Paolo della Croce nel 1720.


Triduo di preparazione nei giorni 24-25-26 febbraio 2020 (ore 7,00: santo rosario; ore 7,30: santa messa; ore 16,30: santo rosario con i pensieri spirituali di San Gabriele; ore 17.00: santa Messa con omelia. Mercoledì 26 febbraio, giorno delle Ceneri, alle ore 21 veglia di preghiera e Film su san Gabriele. Giovedì 27 febbraio 2020, giorno della festa di san Gabriele: ore 7,00: santo rosario; ore 7,30: messa solenne, benedizione dei panetti e bacio della reliquia del Santo; ore 16,30: santo rosario; ore 17.00: messa solenne, distribuzione dei panetti e bacio della reliquia del Santo. A seguire un momento di fraternità e sparo dei fuochi artificiali. La festa è aperta specialmente ai bambini e ai giovani di Itri e dintorni.

Nel presentare la festa nei sui contenuti spirituali, storici, ecclesiali e sociali, padre Antonio Rungi, delegato arcivescovile per la vita consacrata dell’arcidiocesi di Gaeta e vice superiore della comunità passionista di Itri-Civita, sottolinea alcuni aspetti importantissimi: “Carissimi devoti di San Gabriele dell’Addolorata, quest’anno ricorre il Primo Centenario della canonizzazione del santo dei giovani e del sorriso, come viene da sempre definito questo studente passionista, che ha raggiunto i più alti gradi della santità vivendo intensamente il mistero della Passione di Cristo e dei Dolori della Beata Vergine Maria”. E poi il richiamo “a questo amatissimo santo, particolarmente caro alla famiglia passionista e a tutti i devoti che si rivolgono a lui per chiedere ed ottenere grazie dal Cielo”.

A lui il sacerdote invita ad affidarsi soprattutto “in questi giorni di festa a lui dedicati, perché tutti possano assaporare la gioia di percorrere con Cristo e con Maria il nostro pellegrinaggio terreno, lungo o breve che esso sia, ma con lo stesso spirito ed animo di San Gabriele”.

Un pensiero speciale, padre Rungi lascia alla considerazione dei fedeli, a conclusione del breve testo di presentazione della festa: “Nelle mani di San Gabriele poniamo la Congregazione della Passione, fondata da San Paolo della Croce, in questo terzo centenario della sua nascita, perché possa sperimentare la stessa letizia che accompagnò il cammino del Santo di Isola del Gran Sasso, percorso da lui con coraggio, fervore e fedeltà al Vangelo della gioia e del dolore”.

Mai come oggi, con la crisi delle vocazioni in Italia, questo atto di affidamento a San Gabriele è di grande auspicio per il futuro dei Passionisti. “San Gabriele dal cielo – conclude padre Rungi – può ottenere con la sua intercessione tanto dal Signore sia per i Passionisti, ma anche per la Chiesa e per i giovani in particolare che cercano di realizzare i loro sogni in questo nostro oggi, non facile da affrontare e abbracciare con lo stesso spirito gioviale di San Gabriele dell’Addolorata”.

San Gabriele dell’Addolorata nacque ad Assisi il 1 marzo del 1838 da una famiglia aristocratica e battezzato con il nome di Francesco, replicando, così, il nome del suo più illustre concittadino, san Francesco d’Assisi, di cui era particolarmente devoto. Francesco era l’undicesimo figlio di una famiglia di 13 figli, nati dal matrimonio di Sante Possenti e di Agnese Frisciotti, morta nel 1842 quando Francesco aveva appena 4 anni, e nonostante questo era una persona allegra e socievole.

Toccato dai vari avvenimenti tristi della vita, trascorsa spensieratamente nella Spoleto bene, dopo aver seguito le scuole dei Fratelli Cristiani e il Liceo dei Gesuiti, dietro la voce di Maria, Francesco decise di entrare nel noviziato dei passionisti a Morrovalle (Mc) nel 1856. Qui assunse il nome di Gabriele dell’Addolorata, impegnandosi a vivere così la spiritualità della Passione di Cristo e dei Dolori di Maria, di cui era particolarmente devoto fin da bambino.

Dopo una breve esperienza, da studente, nel Convento dei Passionisti di Pieve Torina, insieme agli altri studenti raggiunse la comunità dei Passionisti di Isola del Gran Sasso, per prepararsi, con gli studi, al sacerdozio. Non arriverà alla meta, in quanto morì di Tbc, dopo aver ricevuto gli ordini minori a Penne (Pe).

Dopo la sua morte, in seguito al ritrovamento della sua tomba, per sua intercessione, iniziarono i miracoli, al punto tale da essere prima dichiarato beato nel 1908 e poi Santo nel 1920.

La festa di san Gabriele in questo primo centenario della sua canonizzazione e la ricorrenza del terzo centenario dei Passionisti è occasione propizia per la pubblicazione di un libro sulla vita di San Gabriele scritto da padre Antonio Rungi, frutto della sintesi del lavoro già pubblicato, nel 2019, con cadenza mensile sulla nota e diffusa Rivista “L’Eco di San Gabriele” dei Padri Passionisti di Isola del Gran Sasso.