Giudici “senza giustizia” al Tribunale di Latina: un caso paradossale

I giudici onorari del Tribunale di Latina sono stati messi alla fame. Per anni sono stati obbligati a lavorare anche al di fuori delle udienze e poi è stato chiesto loro di restituire i compensi ottenuti per quell’attività. Una situazione pesantissima che li ha costretti a fare causa al Ministero della giustizia. Ma, nonostante penda un giudizio, le toghe non vincitrici di concorso si stanno vedendo decurtare gli stipendi per far recuperare subito al dicastero di via Arenula le somme che vuole indietro.

Una situazione paradossale quella in cui sono finiti i got, che proprio a Latina da tempo sono fondamentali per evitare che il Tribunale vada definitivamente in tilt. Su una pianta organica di 20 giudici onorari, attualmente nell’ufficio giudiziario pontino lavorano 5 got nel penale e 6 nel civile. Nel 2018 hanno emesso il 62% delle sentenze penali monocratiche e nel 2019 il 56%. Sempre nel penale, si sobbarcano inoltre circa 1.500 fascicoli a testa a fronte dei 500 dei loro otto colleghi togati. Tutto per 98 euro lordi a udienza, che raddoppiano quando l’udienza supera le 5 ore. Niente per le attività fuori udienza necessarie però per i processi.


Quando nel 2014 si insediò alla presidenza del Tribunale di Latina il giudice Catello Pandolfi quest’ultimo decise così di istituire, basandosi su una circolare del Csm, un modulo organizzativo in base al quale un giorno a settimana i got scrivevano i provvedimenti e venivano retribuiti come se fossero in udienza. Un modulo andato avanti per anni e che i magistrati onorari sono stati costretti a rispettare. Lo scorso anno però, al termine di un’ispezione di routine, il Ministero della giustizia ha ritenuto che quelle somme non fossero dovute e ha chiesto al Tribunale di recuperarle direttamente dai got che per avere quei compensi avevano lavorato. Si tratta di un totale di circa 100mila euro. I giudici onorari hanno fatto causa e attendono che si pronunci la II sezione del Tribunale civile di Roma. L’ufficio giudiziario non si è però fermato. A ottobre è stato deciso di decurtare di 500 euro le retribuzioni mensili dei magistrati onorari fino al recupero di tutti i soldi loro richiesti. E il provvedimento è stato applicato anche retroattivamente. Giudici lasciati senza giustizia.