Coronavirus: il Ministero rende disponibile il nuovo modello di autocertificazione

Il Ministero dell’Interno ha pubblicato sul proprio sito internet istituzionale IL NUOVO MODELLO DI AUTODICHIARAZIONE in caso di spostamenti, che contiene una nuova voce con la quale l’interessato deve autodichiarare di non trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 1, comma 1, lett. c) del D.P.C.M. 8 marzo 2020 che reca un divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus Covid-19.

Il nuovo modello prevede anche che l’operatore di Polizia controfirmi l’autodichiarazione, attestando che essa viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante. In tal modo il cittadino viene esonerato dall’onere di allegare all’autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità.


Il prefetto Franco Gabrielli, Direttore del dipartimento di Pubblica sicurezza, ha sottolineato come già il primo modello «si è dimostrato utile per accelerare le procedure di controllo da parte degli operatori della Forza pubblica e limitare gli aggravi a carico dei cittadini». Tuttavia è progressivamente emerso come la rete delle Autorità provinciali di P.S. abbia proposto di integrare il predetto modulo. L’obiettivo è «di rendere ancora più espliciti gli obblighi e le limitazioni cui sono soggetti gli spostamenti dei cittadini». La circolare ricorda come l’articolo 14 comma 1 del decreto legge n. 14 del 9 marzo «per garantire la salute pubblica nella situazione di emergenza in atto » autorizzi «il trattamento e la comunicazione di dati di natura sanitaria anche da parte dei soggetti deputati a garantire il monitoraggio e l’esecuzione delle misure». Il nuovo modello ha almeno altri due obiettivi: tutelare ancor di più il personale delle Forze dell’Ordine destinato ai controlli, al lavoro spesso in condizioni sfibranti, e anche sottolineare la maggior consapevolezza possibile su un’emergenza dai contorni drammatici. La percezione della gravità sfugge ancora a troppi. E i casi di leggerezza e di incuranza delle nuove regole, al di là dei controlli, purtroppo non mancano.

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