Il punto sui dati del coronavirus: in Italia tra le regioni male solo il Molise

Foto di Christo Anestev da Pixabay

L’analisi dei dati di oggi di Ermete Labbadia, laureato in economia e commercio con una tesi in statistica, che tutti i giorni ci prova a far addentrare nei dati dell’emergenza nazionale ed oggi anche internazionale di Covid-19.

Continuano i dati incoraggianti per l’ Italia anche dopo il Bollettino dell’11  maggio.


nuovi casi positivi  accertati scendono a 744. 179 sono i decessi registrati ieri.

Nella tabella troviamo nella prima colonna i casi accertati da inizio epidemia.

Nella seconda colonna della Tabella  i nuovi casi positivi accertati ieri. Ben 16 regioni fanno registrare non più di 25 nuovi casi.

Le due colonne successive ci indicano la media giornaliera dei casi calcolata nelle ultime due settimane, cioè dal 28 aprile al 4 maggio e dal 5 all’11 maggio.

L’ultima colonna ci indica il rapporto tra questi due valori: quindi dove il numero è superiore ad 1 vuol dire che la media dell’ultima settimana è maggiore e quindi la situazione è peggiore.

Solo il Molise fa registrare un valore largamente superiore ad 1 per via di un focolaio sviluppatosi qualche giorno fa in un campo Rom a Campobasso.

Appena sotto il valore di 1 la Puglia (0.89), Abruzzo (0,85) e Lombardia (0,81). Le situazioni migliori si registrano nella provincia autonoma di Trento (0,16), ma anche in regioni più colpite, come Toscana (0,44), Veneto (0,46), Emilia Romagna (0,46) e Piemonte (0,46).   

Per quanto riguarda le nazioni più colpite l’Italia ha la situazione migliore con  0,63. Buone sembrano le situazioni di Francia e Spagna, anche se non è possibile calcolare medie e rapporto per via di ricalcoli effettuati negli ultimi giorni da queste nazioni.

Gli USA mantengono un alto numero di casi registrati. La Germania ha un rapporto tra le medie dei casi nelle ultime due settimane di 0,89, non particolarmente preoccupante, anche se è peggiorato negli ultimi giorni.

Molti casi accertati con una lieve tendenza al miglioramento per il Regno Unito.

Preoccupanti sono le situazioni in Brasile e Russia sia per la consistenza dei casi accertati e sia per il rapporto tra le medie: 1,48 per la nazione guidata da Bolsonaro e 1,31 per quella del premier Putin, che incredibilmente sembra abbia deciso per delle consistenti riaperture.

E’ successo in Italia ma anche nel mondo: si tende a riaprire molto più nelle zone che fanno registrare più casi o indici peggiori: uno dei tanti paradossi ai tempi del Coronavirus”.