Galeotte furono le mascherine, la sferzata di Forza Nuova contro Fazzone

Le mascherine donate agli over 65 dal senatore Fazzone e la gestione della macchina amministrativa dal centrodestra a traino Forza Italia, sono le principali questioni che non vanno giù agli esponenti locali di Forza Nuova che con una nota al vetriolo attaccano sia il senatore che l’Amministrazione comunale.

“Abbiamo visto – scrivono gli esponenti della destra radicale – come il senatore Fazzone tra articoli e annunci ha regalato le mascherine in pubblica piazza. Una mossa non casuale, anzi del tutto furba, dato il vicino periodo alle elezioni comunali. Ebbene, lui e la sua amministrazione, vale a dire soltanto lui, anziché prendere maggiori provvedimenti economici anche a livello comunale, ha imbavagliato le esigenze delle persone con le mascherine.


Il problema non è la mascherina, ma lo sfacciato modus operandi usato tra annunci in pompa magna, gazebo e file di povere persone per 2 mascherine usa e getta. Una strategia per mostrare i muscoli, dato che in altri comuni le mascherine sono state fornite in modo riservato nella cassetta della posta. Ancora, avrebbero potuto benissimo consegnarle ad associazioni di volontariato per la distribuzione, ma nulla di ciò che non fa figurare il proprio Ego poteva andar bene evidentemente.

Giudichiamo dunque – concludono da Forza Nuova – quello che è andato in scena nella nostra Fondi uno spettacolo umiliante, degno del terzo mondo. Una strategia servita soltanto a mostrare la forza di qualcuno prima della campagna elettorale, sfruttando la paura delle persone, specialmente anziani, andati lì a fare la fila per risparmiare qualche spiccio sulle mascherine e per l’inquietudine generale trasmessa dai media sul tema covid-19. Scenario triste che ci fa ben capire a che punto è arrivata questa politica: mercificare politicamente sulla paura della gente e tralasciare la realtà dei bisogni, che possono essere in materia tributaria e sanitaria (viste le condizioni dell’ospedale di Fondi e l’incombattività del comune). Concludiamo con una semplice frase: ‘Panem et circenses’.”