Coronavirus, dati di nuovo positivi: ora l’Italia ha il trend migliore

Ermete Labbadia, laureato in economia e commercio ma appassionato e con una tesi in statistica, continua ad accompagnare in esclusiva h24notizie.com nella lettura dei dati del contagio dell’emergenza Covid-19.

Ancora positivi i dati dell’epidemia nel nostro Paese, nonostante l’aumento del numero dei tamponi dopo il fine settimana. 397 sono i nuovi casi positivi accertati in Italia il 26 maggio. Il rapporto positivi/tamponi x 100 in Italia è il più basso di sempre: 0,688. Mai così basso anche il rapporto tra positivi e persone testate:1,2%. In calo per il 51° giorno consecutivo il numero delle persone che occupa le terapie intensive: 521 (541 il giorno precedente), nonostante il numero dei decessi per il terzo giorno consecutivo sotto quota 100: 78 nella giornata di ieri (92 nella giornata precedente). Scende ancora il numero dei pazienti contemporaneamente ricoverati negli ospedali: 7917 (erano 8185 il giorno precedente).


Nella tabella troviamo nella prima colonna i casi accertati da inizio epidemia. Nella seconda colonna della tabella i nuovi casi positivi accertati ieri. In 11 regioni più la provincia autonoma di Bolzano si registrano al massimo 3 casi. Zero contagi in Alto Adige, Sardegna, Calabria, Molise e Basilicata; in Calabria è il quarto giorno consecutivo senza nuovi positivi.

Le due colonne successive ci indicano la media giornaliera dei casi calcolata nelle ultime due settimane, cioè dal 13 al 19 maggio e dal 20 al 26 maggio. L’ultima colonna ci indica il rapporto tra questi due valori: quindi dove il numero è superiore ad 1 vuol dire che la media dell’ultima settimana è maggiore e quindi la situazione è peggiore.

In nessuna regione italiana troviamo una situazione che possa destare al momento delle particolari preoccupazioni. Il grafico ci mostra la media giornaliera dei casi calcolata nelle ultime tre settimane in Italia, Germania e Spagna. Notiamo che, probabilmente a causa delle riaperture, la linea dell’Italia scende in modo leggermente meno ripido rispetto al suo valore nel periodo precedente: il rapporto tra le medie è passato infatti da 0,67 a 0,70: una piccola variazione sicuramente accettabile e non preoccupante.

La linea tedesca scende in modo meno ripido ma costante: da 0,75 a 0,74, anzi, per essere ancora più precisi da 0,747 a 0,743. L’allentamento delle misure restrittive è iniziato il 20 aprile in Germania e quindi per questo probabilmente non si notano variazioni nel miglioramento nel periodo da noi oggi analizzato. Il rapporto leggermente più alto (peggiore) rispetto all’Italia è dovuto probabilmente all’anticipo delle riaperture avvenute in Germania, quando avevano più o meno 1900 casi giornalieri accertati e iniziate in Italia il 4 maggio (circa 1200 nuovi casi accertati al giorno in quel periodo).

Se facciamo riferimento al parametro delle medie dei casi accertati, l’Italia al momento viaggia con un solo giorno di ritardo rispetto alla Germania. Molto più incerto il paragone con la Spagna: i dati in Spagna e in Francia arrivano in maniera poco affidabile con numerosi ricalcoli sia per i casi accertati che per i decessi anche nel corso della stessa settimana. Per ora possiamo notare che la media giornaliera dei casi accertati è quasi dimezzata in Spagna nell’arco di due settimane (da 1243 a 641,71) mentre è leggermente migliore in Italia dove è più che dimezzata (da 1171,86 a 550,86)”.