Tigri da Latina alla Russia: l’ombra del commercio illegale verso la Cina

La storia delle 10 malcapitate tigri partite da Latina alla volta della Russia è tornata agli onori delle cronache. Con nuovi dettagli che alimentano l’ombra del business della criminalità organizzata: affari con il commercio illegale di animali selvatici, magari da destinare al fertile mercato cinese.

Avevamo raccontato la tappa principale del viaggio dei grossi felini nei mesi scorsi, dando notizia del loro mancato arrivo in quella che sulla carta avrebbe dovuto essere la loro nuova dimora, uno zoo nella repubblica russa del Daghestan, per via di una scoperta fatta dalle autorità al confine tra Polonia e Bielorussia: gli animali erano stipati in gabbie considerate troppo piccole, e si presentavano in condizioni fisiche pessime. Una tigre morì, un’altra rischiò di fare la stessa fine, due trasportatori italiani e un accompagnatore russo vennero arrestati.


Un viaggio mai terminato, raccontato con sdegno da diverse testate giornalistiche internazionali, e che nel frattempo si è tinto di giallo. Tanto da non far escludere, come accennato in apertura, che la reale destinazione delle fiere non fosse la Russia, ma qualche mercato asiatico, e in particolare quello cinese. Aree dove le tigri – ma non solo – sono utilizzate a mo’ di ingredienti nell’ambito della medicina tradizionale. Insomma: uccise, fatte a pezzi e vendute con velleità curative al miglior offerente.

Una possibilità, quella del traffico di animali selvatici, ventilata da una giornalista polacca intervistata dal programma televisivo di Mediaset Le Iene. “All’indirizzo dello zoo verso il quale erano dirette le tigri ci sarebbe un negozio di liquori. E cioè la tipica copertura per traffici illeciti”, ha detto nel corso di un servizio andato in onda martedì Katarzyna Górniak, referente di Tvn 24 Poland. “I funzionari della dogana russa mi hanno detto che la destinazione finale delle tigri poteva essere la Cina, dove questi animali selvatici vengono consumati. Il commercio illegale di animali selvatici è terzo nel mondo dopo droga e armi”.

Quale che fosse la reale meta delle inconsapevoli tigri di Latina, quelle superstiti per fortuna sono ormai salve: quattro sono state accolte da uno zoo in Polonia, le restanti cinque da un santuario in Spagna.

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