Difese alcune donne dallo stupro, riemerge la storia di un sacerdote trucidato dai soldati coloniali francesi

Tra le pieghe della Storia, grazie all’attento lavoro d’archivio portato avanti dall’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, presieduta dal pontino Emiliano Ciotti, è riemersa l‘ennesima storia di violenza con protagonisti i soldati coloniali francesi che durante la seconda guerra mondiale risalirono l’Italia: trucidarono un sacerdote, ‘colpevole’ di aver difeso alcune donne che stavano per essere stuprate.

Il sacerdote si chiamava Enrico Jannoni, era un padre missionario dell’ordine religioso dei Redentoristi e il fatto accadde il 20 maggio 1944 in provincia di Frosinone, a Vallecorsa.


“Padre Enrico Jannoni si trovava a Vallecorsa, dove era nato, per far visita alla mamma e ai parenti”, spiega Ciotti. “In contrada Farna si imbatté in un gruppo di militari magrebini francesi che stavano tentando di abusare sessualmente alcune donne italiane. Questo suo gesto di coraggio gli costò la vita. Preso dai militari alleati, venne portato in contrada Ponte la Mola e lì vilmente trucidato. La sua vicenda è stata dimenticata per 76 anni”.

Fino alla scoperta, seguita da un appello: “Il nostro sodalizio rivolge un appello al sindaco di Vallecorsa, al presidente della provincia di Frosinone e al presidente della Regione Lazio – conclude il presidente dell’ANVM – affinché sia avviata la procedura per chiedere al Presidente della Repubblica il conferimento della medaglia d’Oro al Valor Civile a questo coraggioso sacerdote, che testimoniò con la vita l’attaccamento ai valori del sacerdozio e della missione pastorale”.