Asilo nido: “Querelle legale fa interessi dei privati, non dei bambini”. L’intervento di Marciano (PD)

Il consigliere Claudio Marciano

Continua la querelle dell’asilo nido comunale. Dopo aver perso al Tar, il Comune ha deciso di ricorrere in appello. Lo fa a luglio avanzato, a poche settimane dalla riapertura del servizio. Un atto irresponsabile che rischia di riprodurre il pericolo di interruzione del servizio ad anno scolastico avviato, di rimandare lo spostamento del nido nei nuovi locali, di mettere a rischio le iscrizioni che sono in corso, di generare disagio e paura nelle maestranze“. A parlare, intervenendo daccapo sulla questione, è il consigliere comunale Claudio Marciano, capogruppo del Partito Democratico.

“Cui prodest questo ricorso? Unicamente al Consorzio Intesa, cioè a una cooperativa privata che però intrattiene imbarazzanti conflitti di interesse con la maggioranza. Evidentemente, vengono prima questi e poi i bisogni di bambini e famiglie, già messi in crisi dall’emergenza Covid.


Di fronte ad uno scenario così drammatico è dovere della politica fare delle scelte e respingere, oltre che le pelose promiscuità interne, i meccanismi burocratici che giustificano la precarizzazione di un servizio fondamentale.

Nella delibera, infatti, oltre a ritenere ‘omissiva’ la valutazione del Tar (che invece è di una puntualità e di un dettaglio disarmante, specie quando rileva la totale assenza di requisiti professionali da parte del Consorzio), si motiva il ricorso per evitare di dover pagare 3000 euro di spese legali. Come se il diritto ad un sevizio di qualità continuativo da parte di 50 bambini non valesse 3000 euro.

In questa vicenda – continua il consigliere d’opposizione – emerge con nettezza l’insostenibilità delle logiche di mercato applicate alla gestione di un servizio educativo. Il problema è che ogni tre anni si fa un appalto, e quindi si applica una procedura valutativa capitalistica, per un servizio che richiede continuità educativa, investimento in formazione degli insegnanti e un approccio fondamentalmente sociale. Se non si cambia governance il rischio è di congelare qualsiasi discorso strutturale sul nido, essendo lo stesso soggetto ad una precarietà gestionale inaccettabile.

Mai come in questo settore la soluzione è la gestione totalmente pubblica, con una forte partecipazione dei genitori, e una leva tariffaria capace di raggiungere le centinaia di famiglie che oggi non accedono al servizio perché troppo costoso”.

La delibera con cui la Giunta dà mandato all’avvocatura comunale per il ricorso relativo alla sentenza del Tar (CLICCA QUI)