Castelforte, “Città che ha dato i natali al termine “pizza”

Castelforte, in provincia di Latina, (Lazio) sarà proclamata “Città che ha dato i natali al termine “pizza”.

A sancirlo sarà il Consiglio Comunale che si riunirà giovedì 23 luglio 2020. La massima assise cittadina sarà chiamata a prendere atto della relazione storica firmata dal professore Fernando Riccardi il quale, dopo aver esaminato un estratto del Codex Diplomaticus Caijetanus al n. XCVI  ha affermato che “grazie all’atto di locazione di un mulino sul fiume Garigliano, nel territorio del Comune di Castelforte, risalente al 997 ed inserito diligentemente del Codex Diplomaticus Cajetanus, apprendiamo che già alla fine del X secolo si inizia a parlare della “pizza”. E ciò non accade a Napoli, come in molti potrebbero pensare, bensì nei pressi di Gaeta e, più precisamente, a Castelforte, senza nulla voler togliere, ovviamente, alla capitale del meridione, che quella prelibatezza l’ha perfezionata e diffusa in tutto il mondo. D’altro canto è bene far notare che le prime origini del “Castrum Forte” (da cui poi Castelforte), si fanno risalire a cavallo tra la fine del X e gli inizi dell’XI secolo. E quel “castrum”, ossia quel fortilizio, del quale ancora oggi si notano i resti, era stato edificato sulle prime propaggini dei monti Aurunci proprio per tenere sotto controllo il fiume Garigliano che a quel tempo era perfettamente navigabile. Proprio in quel particolare contesto, poco prima del fatidico anno mille, troviamo, per la prima volta nella storia, la parola “pizza”. Qualcuno si diverte ad andare ancora più a ritroso nel tempo, risalendo agli antichi egizi oppure al periodo romano, facendo comparazione con alcuni tipi di focacce lievitate e quant’altro. E’ indubbio, però, che la parola “pizza” la troviamo per la prima volta in quell’atto del 997 del quale abbiamo appena parlato. Un primato che appartiene tutto a Castelforte e che, fino a quando non si registreranno altre scoperte, sarà difficile negare o sminuire”;


“L’originale del documento –dice il Sindaco Giancarlo Cardillo- è custodito in quel prezioso scrigno di conservazione della cultura e del sapere che è la prestigiosa biblioteca dell’Abbazia di Montecassino. Questa, infatti, è la fonte principale che ci consente di recuperare tanta storia del nostro territorio. Una storia importante e che merita di essere sempre più approfondita e riscoperta”.

Un particolare interessante riguarda il contratto di locazione stesso, nel quale compare per la prima volta il termine “pizza”. Si tratta di un mulino, denominato la Mola al fico che apparteneva al vescovato di Gaeta. Questo mulino si trova nel territorio che oggi fa parte del Comune di Castelforte e il contratto di locazione è firmato dal chierico Bernardo a favore di Merco “filio quoddam andreae bone memorie” e Fasana “honesta femina” coniugi di Gaeta,

Credo –dice il consigliere Antonio Rosato che ha seguito personalmente tutta storia- sia molto interessante per il Comune di Castelforte riscoprire alcune piccoli dettagli della sua storia, promuoverla e farla conoscere. Questa scoperta mi sembra una importante circostanza storica che riconferma l’antica e nobile origine di Castelforte che con il suo Castrum svolgeva un fondamentale ruolo di guida e controllo sull’intero territorio circostante. Castelforte, quindi, -conclude Rosato- è da ora in poi il luogo nel quale per la prima volta, fino a prova contraria, compare in documenti ufficiali il termine “pizza”.

La delibera sarà portata in Consiglio Comunale giovedì e costituirà un ulteriore importante tassello per ridare luce alla storia dell’antica Città, baricentro e faro dell’intera piana del Garigliano e uno dei luoghi più importanti della Terra di Lavoro. Attualmente è provincia di Latina, (Regione Lazio). Precedentemente (fino alla creazione della provincia di Latina) fu territorio della Provincia di Caserta.