Rifondazione Comunista: “Le bugie della politica sulle grandi opere di casa nostra”

Sono anni ormai che noi comuni cittadini veniamo presi in giro circa la realizzazione di due grandi opere (la pedemontana e l’ospedale del golfo) che dovrebbero migliorare – a detta di chi ce lo racconta – la vivibilità della nostra città.

Sono anni che la promessa di queste grandi opere inquinano il nostro vissuto quotidiano eppure nemmeno una pietra è stata posta a testimonianza della possibilità che ciò che è stato promesso venga mantenuto”.


Così si legge nella nota diffusa questa mattina dal partito della Rifondazione Comunista, circolo ‘Enzo Simeone’ di Formia.

Gennaro Varriale, segretario di Rifondazione Comunista a Formia

“Andiamo per gradi.

Il nuovo Piano sanitario 2019-2021 della regione Lazio prevede lo stanziamento di 286 milioni per la costruzione di tre nuovi ospedali: 75milioni di euro per il nuovo ospedale di Latina, 100 milioni di euro per il Regina Elena e infine 100milioni di euro per il nuovo ospedale di Sora e opere minori. Sono inoltre previsti 173 milioni per la ristrutturazione del nuovo ospedale dei castelli, del Grassi di Ostia e San Camillo di Rieti.

L’ospedale del golfo trova spazio solo in una brochure pubblicata in questi giorni dalla regione Lazio ma non vi traccia dell’inizio dei lavori e dei soldi che serviranno per la sua realizzazione del nuovo ospedale – da realizzare in località ex-Enaoli – si è parlato di un finanziamento di circa 85 milioni di euro da parte dell’Inail ma i tempi sono incerti.

Più di qualcuno ha parlato di un’attesa che va dai cinque ai sette anni per la posa della prima pietra, così come sono numerose le criticità accertate, come ad esempio la presenza nella stessa zona di un depuratore e del centro di raccolta rifiuti comunale.

D’altronde sono oltre venti anni che se ne parla. Tante sono state le presentazioni dell’opera che le nostre orecchie hanno dovuto ascoltare e tante sono state le campagne elettorali che lo hanno visto protagonista. L’unica certezza è che l’opera è ancora sulla carta, che ne dicano i democratici formiani, che poveretti sono da sempre l’ultima ruota del carro del loro partito nazionale, tanto da tornare utili solo per raccattare voti durante le elezioni. Ad aggravare il quadro è l’assenza di una sanità di prossimità all’altezza delle esigenze di un territorio sempre più in affanno, massacrata da anni di tagli voluti dai sostenitori del motto “ce lo chiede l’Europa”

Una sanità che deve prevenire prima ancora che curare. Lo conferma la pandemia di COVID-19 ma i nostri politici evidentemente hanno ben altro a cui pensare, come ad esempio foraggiare la sanità privata. Quindi la realizzazione futura dell’ospedale del golfo rischia di essere una vittoria di Pirro.

Non si può dire che sorte migliore abbia subito la pedemontana, che nei sogni dei nostri politicanti avrebbe dovuto essere la soluzione dei problemi di viabilità che da sempre caratterizzano in negativo la nostra città. Ebbene anche qui mille promesse, mille progetti per mille tracciati, e soprattutto l’incertezza più totale sul costo dell’opera.

L’unico risultato è il nulla più totale.

Proprio di questi giorni è la notizia che sono stati sbloccati ben sei miliardi per le infrastrutture di nove opere, grazie al decreto semplificazioni. Gli interventi comprendono il completamento della Civitavecchia-Orte, la realizzazione della Roma-Latina, della bretella Cisterna-Valmontone, il potenziamento a quattro corsie della via Salaria, il potenziamento della A24 e della A25 Roma-L’Aquila e Roma-Pescara, il proseguimento della Civitavecchia-Livorno da Tarquinia.

Il piano inoltre l’istituzione di commissari per velocizzare i lavori, che conoscendo fin troppo bene il nostro paese significherà un aumento vertiginosi degli sprechi e l’assenza di controlli sulla qualità delle opere.

Nulla ovviamente sulla Pedemontana, che rimane un miraggio. Il defunto sindaco Michele Forte ebbe la sfrontataggine di far appendere sulla recinzione esterna dell’allora cantiere del multipiano di via Aldo Moro, un cartellone nel quale era evidenziato il tracciato dell’opera. L’uomo era fatto così, promettere molto mantenere poco, tant’è che si era già venduto per fatto un’altra grande opera e cioè il porto turistico. Qualcuno ha parlato di uno stanziamento da parte dell’Anas di 170 milioni di euro e di ulteriori finanziamenti attraverso le risorse del Fondo Sociale Europeo 2021-2027.

Quel qualcuno è il presidente della regione Lazio, nonché segretario del partito democratico.

Ebbene quest’uomo vive una quotidiana campagna elettorale, fatta di promesse e di impegni mai mantenuti, proprio come l’ex-sindaco Michele Forte. D’altronde l’ultima sua visita dalle nostre parti ha sfiorato il ridicolo.

E’ venuto a inaugurare la littorina Formia-Gaeta, senza sapere che un ente della sua regione, e cioè il Consorzio Industriale del sud pontino, gli ha venduto l’area che ospitava gli uffici dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta e una parte del piazzale antistante la stessa. Probabilmente i futuri passeggeri della littorina dovranno scendere al volo.

Il sud pontino è da sempre terra di conquista non solo della criminalità organizzata ma anche di una classe politica incapace di pensare al bene collettivo e più interessata a sostenere e finanziare le proprie clientele.

Nulla è cambiato e nulla cambierà”.