Formia, Via delle Fosse, Rifondazione alza la voce: “Una lentezza insopportabile”

Dal 21 dicembre 2019 quando le acque del torrente Rio Fresco hanno eroso la scarpata della traversa di via delle Fosse, una comunità – quella della palazzina ATER – costituita da oltre 70 persone, tra cui sono compresi minori, decine di ultrasessantenni, nonché malati con patologie gravi e persone con gravi disabilità, che vive una situazione di grave disagio senza avere informazione alcuna su quale sarà la soluzione a breve del problema.

Una storia dannata fin dalla nascita quella del complesso IACP – si legge nel comunicato diffuso in queste ore dal circolo ‘Enzo Simeone’, Partito della Rifondazione Comunista di Formia – , quando nel 1990 con la concessione edilizia n.121/90 data alla Immobilformia di Castiglione Salvatore, si prevedeva la realizzazione di un complesso residenziale di sette fabbricati del complesso Parco Luci del Mare, a cui si aggiungeva la realizzazione della palazzina IACP (poi divenuta ATER) in una posizione miserabile, essendo stata realizzata sul greto di un torrente.


Un tratto del manto stradale di via delle Fosse

Da dicembre non è stato fatto granché. Ad oggi possiamo dire che:

1) con DGC n°9 del 15.01.2020 la Giunta ha approvato un progetto di fattibilità per un importo totale di lavori previsti di € 1.370.000,00 di cui 855mila euro di lavori e 515mila euro di somme a disposizione dell’amministrazione.

2) con DGC n°21 del 24.1.2020 è stato approvato un intervento è stata riconosciuta la spesa di 64.583 € alla ditta TE.MA.TE di Minturno per i lavori di messa in sicurezza dell’argine del torrente Rio Fresco.

3) con DCC n°2 del 20.2.2020 è stata ratificata la spesa per i lavori di messa in sicurezza. Da febbraio ad agosto, nonostante la passerella di molti personaggi politici, non si sono avute notizie rilevanti, fino allo scorso sei agosto quando al capezzale di un territorio morente è arrivata la visita del Genio Civile regionale, sede di Latina, che in modo asettico si è limitato a dichiarare che “La questione è urgente e faremo una relazione sull’urgenza della situazione”.

La situazione di Via delle Fosse è intollerabile. L’amministrazione è assolutamente inadeguata per gestire l’emergenza, visto che dopo mesi ancora non si è in grado di sapere quale sarà l’intervento risolutivo della grave situazione in atto. Ma la cosa ancor più grave ed inaccettabile è l’incapacità di realizzare delle opere provvisionali utili a garantire il collegamento della palazzina ATER con via delle fosse. Vorremmo ricordare ai nostri amministratori che l’articolo 163 del Codice Appalti (D. Lgs 50/16), in circostanze di “somma urgenza” che non consentono alcun indugio si può disporre di realizzare lavori entro il limite di 200mila euro.

Diversamente da quanto potrebbe far intendere l’amministrazione, riteniamo che con quell’importo – in attesa dei lavori definitivi – si sarebbero potuto realizzare le opere necessarie a consentire il transito in sicurezza di almeno un veicolo sotto la paratia esistente che protegge il terrazzo di parco Luci del Mare.

Invece un misto di insofferenza ed eccessiva cautela consegna decine di persone della fascia più debole della nostra società a delle difficoltà legate al dover percorrere un tratto di 200m in salita, per spostare da casa carichi di ogni nel più totale disagio. Una sola domanda potremmo fare ai nostri distratti amministratori: ma se foste al posto degli abitanti dell’ATER di via delle Fosse cosa fareste?

Forse una volta tanto sarebbe il caso che dalla casa comunale arrivasse un segno di celere efficienza.