Aumento potenza contatore energia elettrica: costi e tempistiche

Se la potenza del contatore di energia elettrica non è sufficiente per supportare le nostre esigenze di consumo quotidiano, possiamo richiedere una variazione per aumentare la potenza. Ecco come fare per richiedere un aumento di potenza del contatore, quanto costa e quanto tempo occorre.


Potenza contatore energia elettrica, cos’è e come calcolarla

La potenza del contatore viene misurata in kWh ed è possibile verificarla nella bolletta, alla voce “dati fornitura”. Quindi, per conoscere la potenza del contatore sarà sufficiente sfogliare una vecchia bolletta, dove vengono indicati sia la potenza contrattuale sia quella disponibile, ovvero il limite massimo di potenza che possiamo utilizzare. Qualora venisse superato il valore della potenza disponibile, il contatore scatterebbe, costringendoci a spegnere qualche dispositivo elettronico prima di farlo riattivare.

Ogni utente può scegliere liberamente la potenza del proprio contatore, partendo da una base di 0,5 kW e procedendo a scatti di 0,5 kW alla volta, per le fasce domestiche.

In generale, la maggior parte delle utenze domestiche sono caratterizzate da una potenza di 3 kW perfetta, ad esempio, per una casa di circa 100m2 dotata di elettrodomestici di base e abitata da una famiglia di 4 persone. Una potenza di 4,5 kW è invece funzionale per chi utilizza molto spesso diversi tipi di elettrodomestici, tra cui dispositivi come ad esempio il condizionatore, che consumano molta energia.

Qualora la potenza del contatore non risulti adeguata o sufficiente per le nostre abitudini di consumo, possiamo richiedere un aumento della potenza del contatore domestico. Per ottenere una variazione di potenza occorre contattare l’assistenza clienti del proprio fornitore, fornendo i propri dati anagrafici (o dell’intestatario dell’utenza) il codice cliente e il codice POD.

Aumento potenza contatore pro e contro

Prima di aumentare la potenza del nostro contatore dobbiamo soppesare con attenzione i pro e i contro. Tra i vantaggi di un contatore più potente vi è sicuramente la possibilità di utilizzare più elettrodomestici in contemporanea, senza però rischiare eventuali salti o distacchi di corrente. Dall’altro lato, l’aumento della potenza del contatore comporta indubbi svantaggi, in primis quello economico. Oltre a sostenere i costi iniziali per l’aumento di potenza del contatore, bisogna considerare che un maggior consumo di energia quotidiano si riflette nel costo della bolletta dell’elettricità, che risulterà quindi mediamente più alta.

Quanto costa aumentare la potenza del contatore

Aumentare la potenza del contatore prevede alcuni costi fissi. In particolare:

  • Contributo in quota fissa di 26,48€ per le utenze a bassa tensione.
  • Contributo per ogni kW di potenza aggiuntiva richiesta, che per le utenze in bassa tensione ammonta a 69,09€ per ogni kW aggiunto.
  • Contributo amministrativo di 23 € (solo per gli utenti del servizio di maggior tutela)

Quanto tempo serve per aumentare la potenza del contatore

La tempistica è variabile e dipende dalla necessità o meno di effettuare un sopralluogo da parte di un tecnico specializzato. Una volta effettuata la richiesta questa verrà trasmessa al distributore locale di energia entro 2 giorni lavorativi, dopodichè la variazione del contatore dovrà accadere entro 5 giorni lavorativi da quando la richiesta è stata ricevuta.

In caso l’utente subisca ritardi, per cause riconducibili al distributore, avrà diritto a un indennizzo pecuniario stabilito sulla base dei giorni di ritardo: 35€ se è trascorso il doppio del tempo previsto, 70€ per il triplo del tempo, e 105€ di indennizzo se è trascorso più del triplo rispetto al previsto. Qualora invece non sia necessario effettuare un sopralluogo, il cambio di potenza del contatore verrà effettuato tra 2 e 5 giorni lavorativi.