Bar e ristoranti: “Aprire fino alle 22 nei piccoli Comuni e in quelli montani”. Da Bassiano appello al premier

Il sindaco di Bassiano, Domenico Guidi, chiede di rimodulare l’ultimo DPCM in merito all’orario di chiusura di bar e ristoranti, perlomeno per quanto riguarda i Comuni più piccoli. Lo ha fatto con una lettera inviata al Prefetto di Latina Maurizio Falco, al presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e al ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, oltre che ai sindaci dei Comuni Montani. 

“Siamo consapevoli del difficile compito che ci troviamo a sostenere tutti per arginare una situazione mai precedentemente sperimentata e per la quale non abbiamo strumenti totalmente certificati che ci possano aiutare nel grave compito”, esordisce Guidi. “Noi Sindaci siamo in prima linea, come sempre, consapevoli del ruolo di cerniera con la realtà ultima che subisce i provvedimenti delle Autorità centrali. Come sempre siamo pronti ad aiutare i nostri cittadini nella risoluzione delle quotidiane problematiche e vigiliamo che essi rispettino sempre le regole di cui noi siamo concreta attuazione e rappresentazione.


Il blocco della ristorazione, dei bar, dei pub, delle gelaterie, delle pasticcerie dopo le 18.00 comporta grandissimi sacrifici per tali categorie, per le filiere collegate e per i cittadini tutti. Soprattutto per i Comuni piccoli e i territori montani, dove queste attività rappresentano in moltissimi casi l’unico presidio economico, insieme a uno o pochi negozi di alimentari. Bar e ristoranti nei Comuni montani hanno saputo negli ultimi mesi riorganizzare afflussi e accessi, produzione e somministrazione.

Non andavano bloccati alle 18. Come hanno ribadito nelle ultime ore le Organizzazioni delle imprese agricole, si mettono a rischio filiere agroalimentari con diversi miliardi di danni previsti.

Si riveda il sistema di chiusure, portandole almeno alle ore 22. I ristoratori e i gestori dei bar hanno già fortemente limitato sedute e posti. Stavano prendendo un assetto che oggi subisce un brusco arresto.

Chiediamo al Governo – continua il sindaco di Bassiano – di rivedere con Regioni ed Enti locali il limite delle ore 18.00 previsto dal DPCM del 27 ottobre. Molte imprese rischiano di morire e così cresce la ‘desertificazione commerciale’ che da sempre stiamo mettendo in evidenza, visti i già 200 Comuni montani in Italia senza un negozio e senza un bar.

In qualità di Sindaco, condanno duramente coloro che nelle serate scorse hanno saccheggiato, distrutto e con scene da guerriglia gettato il panico nei centri delle città capoluogo. Il Comune di Bassiano si unisce ai commercianti che hanno subito questa assurda devastazione, ma anche alle Associazioni di categoria che avevano promosso pacifiche manifestazioni. La violenza le ha inquinate ed è gravissimo. Inaccettabile.

Si chiede al Governo di modificare il DPCM nella parte relativa alla chiusura di bar e ristoranti, permettendone l’apertura fino alle ore 22 nei piccoli Comuni e nei Comuni montani italiani. Qui, gli esercizi commerciali e di somministrazione sono spesso le uniche e sole attività economiche. Ci tengo a ricordare come occorra evitare si allunghi l’elenco dei 200 Comuni italiani senza più un negozio o un bar, desertificati commercialmente.

Non c’è nessun rischio assembramento nei bar, nelle pasticcerie e nei piccoli ristoranti e pizzerie dei piccoli Comuni e nei Comuni montani, c’è al contrario il rischio che intere comunità soffrano ancora di più l’abbandono, il disagio sociale ed il crollo economico dopo mesi di lavoro e investimenti per rispettare le regole.

Queste piccole e piccolissime imprese rappresentano presidi economici indispensabili per i nostri territori, insieme alle piccole e piccolissime imprese culturali e artigiane che, con i dovuti controlli, sono in grado di rispettare tutte le norme anticovid.

Certo che vorrete porre attenzione a questa delicata quanto impellente situazione, attendo fiducioso risoluzioni in merito”.