Mastrobattista-Fratelli d’Italia, è già finito l’amore: l’addio dopo la presidenza del consiglio

È finito l’amore, almeno quello politico, tra l’avvocato Giulio Mastrobattista e il partito Fratelli d’Italia, che l’ha candidato alla carica di Sindaco alle elezioni comunali dello scorso settembre a Fondi.

Che ci fosse qualcosa che non quadrava nel partito era chiaro dopo i dati del primo turno, che se da una parte aveva dato un bel risultato alla coalizione, e in particolar modo proprio a Mastrobattista, dall’altra non si era trovata la quadra per l’appoggio in vista del secondo turno.


L’idea proprio di Mastrobattista di provare a ricucire il centrodestra politico fondano in vista del secondo turno, appoggiando di fatto colui che poi sarebbe diventato sindaco, Beniamino Maschietto, l’ha portato a diverse frizioni nel suo gruppo, dove la stragrande maggioranza era o per una libertà di voto – poi imposta dai vertici del partito provinciale – o addirittura per un appoggio esplicito allo sfidante Luigi Parisella.

Un’immagine di Mastrobattista durante la campagna elettorale

Dalla scelta di Mastrobattista nella seconda parte di campagna elettorale in cui ha affermato di aver votato per Maschietto, molti avevano visto una possibilità che lo stesso ex candidato primo cittadino potesse entrare nell’Amministrazione Maschietto, voci parlavano addirittura di un possibile assessorato. Alla fine così non è stato, lo stesso Mastrobattista ci ha precisato in consiglio comunale a ribadire che lui è e rimane un consigliere di opposizione e lo ha affermato dopo l’elezione alla presidenza del consiglio comunale. Un’elezione che, contrariamente a quanto si possa pensare, è stata vista male proprio dai colleghi dell’opposizione, tant’è che Mastrobattista è stato eletto allo scranno più alto del consiglio comunale con i soli voti della maggioranza più il suo. Neppure il collega di partito Stefano Marcucci ha votato per la sua elezione. Puntuale, poi, è arrivata la replica del partito con la presa di distanza della coordinatrice locale Sonia Federici.

Ma alla fine, qualcosa deve essersi rotto: la notizia delle scorse ore, infatti, è l’addio di Mastrobattista al partito della Meloni. Una scelta che da Latina – secondo quanto riportato da Latina Quotidiano – è rintracciabile nella valutazione della posizione dello stesso consigliere da parte del suo partito dopo la decisione autonoma di farsi eleggere presidente del consiglio comunale con i voti della sola maggioranza. Addirittura, secondo l’articolo in questione, lo stesso senatore di Fdi Nicola Calandrini non avrebbe risparmiato parole dure per l’ex candidato sindaco: “La coerenza – pare abbia detto l’esponente del partito della Meloni – non si baratta con una poltrona”.

Accuse pesanti a cui lo stesso Mastrobattista, secondo quanto ci ha detto telefonicamente potrebbe rispondere con una nota. Ma allo stesso tempo l’avvocato fondano ha precisato: “Ribadisco che rimango all’opposizione, questo non cambia le cose. Personalmente non avevo aderito al gruppo di Fratelli d’Italia nel primo consiglio comunale”.

A PAGINA 2 LA NOTA DEL CIRCOLO LOCALE DI FDI