Gaeta, gli operatori extralberghieri sbottano. Dito puntato contro l’amministrazione

“Il direttivo di Host in Gaeta quest’anno si è riunito ‘virtualmente’ per i consueti auguri di Natale e per tirare le somme di un anno drammatico, ma che ci ha comunque visti impegnati a soddisfare le esigenze dei nostri ospiti nel periodo estivo, fortunatamente in qualche modo aperto al turismo, lavorando nel pieno rispetto delle normative e degli standard (ed oltre) di pulizia e sanificazione prescritti”. Lo rendono noto i vertici dell’associazione, che raccoglie gli operatori del settore extralberghiero della città (B&B, affittacamere, case vacanze).

Un quadro tutt’altro che incoraggiante, quello delineato da Host in Gaeta a margine del confronto. “La pandemia mondiale, come c’era da aspettarsi, ha causato danni incalcolabili al settore turistico e, in particolare, al comparto dell’accoglienza. Le misure governative sono state poche e insufficienti, tanto da dare l’impressione che il nostro settore venisse completamente abbandonato a se stesso. Ci saremmo però aspettati un maggiore ascolto e sostegno dall’amministrazione comunale. Per quanto in un primo momento ci fossero state assicurate misure di sostegno, quali deduzioni sulle imposte comunali, alla stregua dei lidi e delle attività di ristorazione, in primis la cancellazione di almeno una rata Tari. Purtroppo le nostre richieste sono rimaste completamente inascoltate. Già 3 anni fa la tassa sulla spazzatura ci era stata praticamente raddoppiata adducendo motivazioni alquanto discutibili che abbiamo contestato, senza ottenere ascolto. A causa dell’assoluta insensibilità della nostra classe politica, molti nostri colleghi hanno dovuto chiudere bottega e tanti altri sono ancora in piedi ma a fronte di molti debiti accumulati.


Rappresentiamo un settore strategico per il turismo, oltre che fonte di reddito per tanti concittadini che riescono così a non emigrare. Accogliamo il turismo di qualità, italiano ed estero, che visita la nostra città tutto l’anno, non solo per ‘villeggiare’ in estate o passeggiare durante manifestazioni di dubbio valore culturale (ed economico… in quanto a ritorno per i commercianti e la collettività tutta). Mettiamo continuamente ‘pezze’ alle lacune, ai limiti ormai cronici dovuti ad una cronica mancanza di visione strategica e programmazione turistica, oltre che ad una ‘arroganza del potere’ che non ascolta le categorie che cercano di contribuire con idee e progetti mai prese minimamente in considerazione. Siamo stanchi che le nostre proposte e denunce rimangano inascoltate. Stanchi di subire continui controlli e minacce sul rispetto delle normative quando viviamo in una città che ha fatto dell’abusivismo degli affitti estivi, storicamente, la base di un’economia sommersa che arricchisce pochi e danneggia tutta la collettività in quanto ad immondizia abbandonata in strada e tasse non pagate.

Con questo atteggiamento si stanno consegnando le chiavi di un settore strategico, dal punto di vista della creazione di lavoro e dei servizi alle persone, nelle mani di imprenditori esterni che avranno a cuore soltanto il mero guadagno e non investiranno nulla sulla visione futura della nostra città. Siamo esausti e stufi – concludono dall’associazione degli operatori extralberghieri – di doverci rimboccare sempre le maniche da soli ma siamo talmente abituati a farlo che ne verremo fuori migliori di prima e con una chiara consapevolezza delle mancanze di una classe politica e dirigente che farebbe bene a farsi un esame di coscienza“.