Interventi chirurgici “fantasma”: nuova indagine sulla clinica Costa

Dopo quelle aperte su alcuni decessi, come la morte della 21enne di Lamezia Terme Mariachiara Mete, nuova indagine sulla clinica Costa di Formia. Il sostituto procuratore della Repubblica di Cassino Alfredo Mattei, avrebbe aperto un’inchiesta incentrata sull’ipotesi di una truffa riconducibile a una serie di interventi chirurgici ‘fantasma’. Interventi che, nonostante il rimborso da parte del servizio sanitario regionale, non sarebbero mai stati eseguiti.

Dalla Procura si sarebbero mossi in seguito ad alcune denunce. Tratteggiando un presunto sistema che vedeva delle semplici visite ambulatoriali spacciate per ricoveri. In pratica, utilizzando i dati personali acquisiti da diversi pazienti che si erano recati nella clinica per degli esami, dalla struttura avrebbero chiesto dei rimborsi sostenendo che i soggetti sarebbero stati ricoverati, anche per più giorni. Dalle autorità lavorerebbero su un elenco di casi che a quanto pare parte dal 2015, con i carabinieri del Nas che di recente hanno avviato un primo giro di verifiche, iniziando a contattare diversi pazienti. I carabinieri starebbero poi compiendo accertamenti anche su altri fronti. Nello specifico, sembra, relativamente alle condizioni igienico-sanitarie della struttura, alla sterilizzazione della strumentazione chirurgica, al possibile utilizzo di farmaci scaduti, allo stato delle barelle e a una cooperativa che in passato sarebbe stata utilizzata con personale della stessa clinica.


E non solo. Riporta il quotidiano Repubblica: “L’inchiesta si va inoltre intrecciando con quella aperta dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, che lo scorso anno ha indagato lo stesso Costa, nell’ambito delle indagini sul dott. Francesco Salzano, un professore universitario e primario del reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale salernitano ‘Gaetano Fucito’ di Mercato San Severino, ritenuto insieme a una caposala responsabile di truffa, falso, abuso d’ufficio e peculato. L’imprenditore formiano avrebbe negato che la sua clinica aveva avuto rapporti con il dott. Salzano e gli inquirenti campani lo hanno indagato ritenendo che abbia dichiarato il falso, in quando il prof. avrebbe lavorato anche nella struttura sanitaria del sud pontino. Una vicenda a cui sono seguiti accertamenti dei carabinieri del Nas su una struttura adiacente la clinica Costa, in attività da circa venti anni, dove venivano svolte visite specialistiche da medici della stessa clinica, struttura per la quale, riscontrate una serie di violazioni e anomalie, partendo dalla mancanza di autorizzazioni, il Comune ha chiuso con un’apposita ordinanza su sollecitazione degli stessi investigatori”.

“Quell’episodio, in base a quanto dichiarato dall’ormai ex sindaca Paola Villa, sarebbe stato tra le cause principali del naufragio della sua amministrazione”, ricostruisce ancora Repubblica. “Sostenuta da una coalizione civica, la sindaca ha perso l’appoggio del gruppo ‘Ripartiamo con voi’, che fa capo all’imprenditore Maurizio Costa. Paola Villa ha dichiarato che le sue richieste fatte all’Asl di Latina sugli investimenti di denaro pubblico nelle strutture private per via dell’emergenza coronavirus, come la stessa clinica Costa, non sarebbero state gradite e che la situazione sarebbe precipitata con la chiusura del poliambulatorio dopo gli accertamenti partiti dalla Campania. Affermazioni ovviamente contestate da Costa. E non resta ora che attendere l’esito dell’inchiesta aperta a Cassino”.