Carabiniere morto in Congo, ucciso da due colpi. Salma a Sonnino

Per le morti dell’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e del carabiniere pontino Vittorio Iacovacci, i primi risultati delle autopsie effettuate mercoledì presso il policlinico Gemelli di Roma avvalorano l’ipotesi di un tentato sequestro finito nel peggiore dei modi, facendo mettere da parte l’ipotesi di un attacco mirato a uccidere o di una vera e propria esecuzione. Tutta da accertare, al momento, l’eventualità che i due uomini siano rimasti vittime del fuoco amico. Come pure restano da accertare le armi da cui sono partiti i colpi risultati fatali.

Sia Attanasio che Iacovacci sono stati attinti da due colpi. L’ambasciatore è stato raggiunto all’addome, con i proiettili che hanno trapassato il corpo da sinistra a destra, portando alla morte del diplomatico circa un’ora dopo, nell’ospedale della missione Onu Monusco di Goma. Iacovacci, originario di Sonnino, è invece deceduto sul colpo, venendo colpito nella zona del fianco e alla base del collo, dove i medici hanno individuato un proiettile di Kalashnikov. Il corpo de militare presentava inoltre delle multifratture all’avambraccio sinistro, forse dovute al proiettile poi insinuatosi fino al collo. Grande, l’attesa per gli esami balistici, da cui gli investigatori attendono ulteriori elementi utili ai fini dell’indagine aperta in Italia sul duplice omicidio, a cui si aggiunge quello dell’autista congolese che viaggiava con Attanasio e Iacovacci.


Intanto, nella tarda mattinata di giovedì, intorno alle 14, la salma del carabiniere ha fatto ritorno a casa, con le autorità civili e militari della provincia di Latina a rendergli omaggio nella camera ardente allestita all’interno del cimitero di Sonnino. Il funerale di Iacovacci è stato fissato per le 14.30 di venerdì, presso l’Abbazia di Fossanova.