I passionisti benedicono le rose nella festa di Santa Rita da Cascia

Nell’annuale festa liturgia in onore di santa Rita da Cascia, molto venerata in Itri (Lt), i Passionisti della comunità cittadina, nella messa delle ore 7,30 del mattino, benediranno “Le rose della rinascita e della speranza”, come hanno voluto definire questi fiori, particolarmente adattati per esprimere il culto e la devozione verso la santa dei casi impossibili.

“Siamo nel mese di maggio e come tutti i giorni –afferma padre Antonio Rungi, teologo passionista e delegato arcivescovile per la vita consacrata della diocesi di Gaeta – a conclusione della messa, noi passionisti, insieme al folto gruppo di fedeli che frequentano la nostra chiesa ricordiamo la figura di un santo mariano. Per il 22 maggio abbiamo scelto di ricordare santa Rita da Cascia, per la meditazione quotidiana del mese mariano, non solo perché è la sua festa liturgica, ma perché rappresenta meglio il percorso di santità, al femminile, che Rita ha compiuto durante tutta la sua vita: nubile, poi sposa, poi rimasta vedova per l’assassinio del marito, poi rimasta sola per la morte prematura dei suoi figli ed infine, monaca agostiniana, con il suo ingresso nella vita consacrata a Cascia. Tutta la sua vita è stata letteralmente una rosa con tanti petali e tante spine e proprio una rosa rappresenta nell’immaginario collettivo questa santa, per il miracolo delle rose e per la spina sulla fronte che ne ha contrassegnata la sua assimilazione alla Passione di Cristo. Santa Rita, oggi nel tempo della ripresa, lenta e sofferta del nostro Paese, ancora che sta a lottare contro la pandemia – afferma padre Rungi – costituisce la santa della rinascita e della speranza per tutti gli italiani e specialmente per le donne e le mamme, molto preoccupate per il futuro dei loro figli. Benediremo le rose di Santa Rita –ha detto padre Rungi – con il semplice intento di esprimere attraverso il fiore mariano per eccellenza il desiderio di rinascita e di ripresa che tutti avvertiamo anche nelle nostre chiese, mediante l’intercessione di questa nostra santa, considerata da tutti come colei che intercede presso il Signore, al fine di risolvere i casi più dolorosi ed impossibili. E penso che anche Santa Rita – conclude padre Rungi – ci abbia del suo per aiutare l’Italia a superare questa crisi sanitaria ed aprire il cuore alla speranza e alla rinascita”.


Appuntamento alle ore 7.00, nella cappella interna dei passionisti, adibita a Chiesa, per il Rosario, la Santa Messa, il Mese di Maggio e la benedizione delle Rose in onore di Santa Rita.

Intanto il primo segno di rinascita e di speranza per i passionisti di Itri, è l’inizio dei lavori di sistemazione dei tetti e del campanile della Chiesa della Madonna di Loreto, di proprietà del Ministero degli Interni, e precisamente del Fondo Edifici Culto (Fec), data in concessione ai Passionisti. Quanto prima, i fedeli potranno ritornare nella Chiesa ufficiale, artistica e spaziosa per le celebrazioni feriali e festive. “Santa Rita ci ha messo le sue mani – ha detto padre Rungi – e ci ha fatto risolvere un problema che sembrava insormontabile. Non a caso i lavori inizieranno alla vigilia della festa della santa dei casi impossibili”.