Marcatura CE: tutto quello che c’è da sapere per ottenere la certificazione oggi

Ogni anno sono migliaia le merci sequestrate in Italia dalla Guardia di Finanza perché considerate non a norma di legge. Si tratta per lo più di prodotti realizzati nei paesi orientali, che non rispettano le regole imposte dall’Unione Europea sulla sicurezza.

A questo proposito, il governo europeo ha stilato un elenco di beni che, sia che siano stati importati da altri stati extra UE, sia che siano stati costruiti direttamente all’interno del territorio europeo, devono presentare una precisa certificazione che attesta il rispetto dei protocolli e l’avvenuto svolgimento di test o di collaudi. Tale certificazione prende il nome di marchiatura CE ed è stata introdotta nel lontano 1993 per tutelare i consumatori europei dai possibili rischi legati a pratiche di costruzione non a norma.


L’elenco dei prodotti tenuti a riportare il logo CE è contenuto all’interno della direttiva sulla sicurezza generale 2001/95/CEI. I giocattoli per l’infanzia, ad esempio, devono necessariamente riportare il logo CE, mentre altre categorie merceologiche, come i macchinari, devono rispondere ai requisiti contenuti nella Direttiva Macchine.

L’imprenditore che acquista un bene non marchiato ha la possibilità di farlo rientrare nella normativa CE presentando della documentazione tecnica. Generalmente, si consiglia di procedere lungo tale percorso avvalendosi dell’aiuto di esperti di certificazione CE, come per esempio il team di Certificazionece.it, in grado di fornire un’assistenza a 360° in merito ai servizi legati alla verifica della sicurezza dei macchinari.

 

La certificazione CE per i macchinari

La certificazione CE è particolarmente importante per la categoria merceologica dei macchinari e dei mezzi di produzione perché in quest’ambito la mancata osservanza delle norme sulla sicurezza espone i lavoratori a gravi rischi per la salute, mentre l’imprenditore può andare incontro a pesanti conseguenze sia sul piano penale che su quello economico. Per controllare la conformità di tali macchine, lo stato delega a degli organismi di controllo la verifica dei requisiti mediante ispezioni e sopralluoghi sul posto di lavoro.

In genere i deputati a svolgere questi controlli sono i funzionari dell’INAIL-ISPESL, le ASL, la Direzione del lavoro della propria Provincia di riferimento e i Carabinieri del nucleo MLPS alle dipendenze del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale.

I problemi insorgono a causa di una segnalazione rivolta al Ministero preposto da parte di uno degli organi di vigilanza, in genere in seguito a un sopralluogo che ha evidenziato delle situazioni di criticità o, nella peggiore delle ipotesi, in relazione a una denuncia di infortunio sul lavoro.

Cosa serve per ottenere la certificazione CE

Se si vuole ottenere la certificazione CE è utile far affiancare il proprio ufficio tecnico da un esperto del settore che saprà tenere in considerazione le norme europee sulla sicurezza; egli, infatti, può analizzare il campo di intervento e consigliare a quali delle varie direttive fare riferimento (fra: Direttiva Macchine, ATEX, PED, Direttiva Bassa Tensione) e a quali Direttive CE Armonizzate.

In seguito, occorrerà preparare la documentazione tecnica da apporre all’interno del cosiddetto Fascicolo Tecnico e redigere una scrupolosa valutazione dei rischi.

Poi, l’esperto saprà consigliare come integrare il Manuale delle istruzioni e eventualmente apporvi delle modifiche per adeguarsi alla normativa vigente.

Per quanto riguarda la redazione della documentazione tecnica, essa dovrà necessariamente contenere un’accurata descrizione del macchinario (anche attraverso dei disegni), l’analisi dei RES, ovvero dei requisiti di sicurezza essenziali, e una valutazione dei rischi. Inoltre, le istruzioni per il funzionamento dovranno essere quanto più chiare e dettagliate possibile per limitare al massimo le problematiche.