Concorsi truccati Asl, le stoccate degli esponenti di Fdi

I fatti di questa mattina con gli arresti per i concorsi truccati in Asl con i domiciliari al segretario del Pd Claudio Moscardelli e la decisione dello stesso Partito Democratico di commissariare Latina, arrivano le prese di posizione degli altri esponenti politici, come ad esempio quelli di Fratelli d’Italia.

Nicola Calandrini (FdI)

Secondo il senatore pontino di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini e il collega di partito consigliere alla Pisana Giancarlo Righini, il Pd deve chiedere scusa.


“Premesso che ciascuno è innocente fino al terzo grado di giudizio – spiegano in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini e il consigliere Regionale di FdI Giancarlo Righini – gli arresti di oggi relativi alle indagini per i concorsi Asl confermano i nostri sospetti: dietro il concorso truccato c’era una precisa regia politica.

Auguriamo a Claudio Moscardelli di poter chiarire la sua posizione ma in attesa che la giustizia faccia il suo corso c’è un dato politico evidente: il Pd, che si professava partito della legalità, oggi sembra avere un problema molto grave ai suoi vertici. La morale, invece di farla ad altri, dovrebbe iniziare a farla al proprio interno.
Il Partito democratico dovrebbe almeno avere la decenza di chiedere scusa a tutte
quelle migliaia di candidati che si sono presentati in due distinti concorsi sognando un posto di lavoro presso una struttura prestigiosa come la Asl. Persone che hanno studiato giorno e notte, che hanno lottato, invano, per mostrare le loro competenze, e che si sono trovati scavalcati per un sistema che non è errato definire di “raccomandazione”.
Vogliamo inoltre constatare che Zingaretti e D’Amato hanno perso le parole.

Fratelli d’Italia da tempo ha depositato una interrogazione in Regione per chiedere spiegazioni circa lo svolgimento dei concorsi Asl ma a quanto pare l’ex segretario nazionale del Pd sta evitando di rispondere, chissà, forse in imbarazzo, dal

momento che la stampa rivela che il segretario del Pd si sarebbe fatto carico di intercedere proprio presso la Regione per ottenere una promozione per il suo sodale Rainone.
I nostri complimenti vanno a magistratura e forze dell’ordine per l’immenso lavoro svolto per fare chiarezza su quanto accaduto”.
A rimorchio arriva la stoccata dell’europarlamentare Pontino Nicola Procaccini: “Non si può lavorare nella pubblica amministrazione senza tessera del Pd”.
Nicola Procaccini (FdI)

“In relazione alla vicenda giudiziaria che coinvolge, tra gli altri, il segretario provinciale del PD, Claudio Moscardelli, esprimo dispiacere da un punto di vista umano, soprattutto se penso ai risvolti di carattere personale che investono le persone arrestate. D’altra parte – afferma l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini – se considero invece il combinato disposto di questo scandalo riguardante le assunzioni alla Asl di Latina tramite concorso pubblico, con l’altro scandalo legato alle presunte assunzioni manipolate di cui si è reso protagonista il Partito Democratico in tutta la nostra regione, ciò che emerge grazie al lavoro dei magistrati inquirenti è un sistema in base al quale non si può lavorare nella pubblica amministrazione se non si ha in tasca la tessera del Pd.

Ciò che sta evidenziando il lavoro della magistratura è davvero inquietante, la presenza di una sorta di cupola a metà strada tra il regime sovietico e il clan malavitoso per controllare le assunzioni negli enti e nelle istituzioni pubbliche. Tutto ciò con grave danno non soltanto per le migliaia di persone che hanno preso parte ai concorsi e si sono viste scavalcare in graduatoria da concorrenti che, molto probabilmente, avevano titoli e meriti inferiori a chi è rimasto beffardamente escluso dalle posizioni utili per essere assunti, ma con conseguenze devastanti sulla qualità del personale e quindi dei servizi erogati dalle amministrazioni stesse. Un meccanismo che appare tanto più odioso e grave se si considera che ad essere in investito è un settore ora più che mai fondamentale e delicato per il nostro Paese, quale la sanità pubblica.         

In attesa di conoscere i risvolti dell’indagine, attendo le reazioni del partito grillino che prima si è preso i voti invocando “onestà” e poi, nel giro di qualche mese, se n’è andato con il Pd al governo della Regione Lazio”.