Tokyo 2020, la 4×100 e lo sprint preparato anche a Formia

Lo sprinter Filippo Tortu, vera star della 4x100 maschile oro olimpico diverse volte si è allenato presso il centro di preparazione olimpica Bruno Zauli

Foto di FIDAL COLOMBO/FIDAL

Se lo stage di marzo scorso a Formia per la velocità maschile era stato annullato causa Covid, il centro di preparazione olimpica Bruno Zauli di Formia ha comunque tanto a che vedere con le medaglie olimpiche, specie con quella odierna che sancisce come gli uomini più veloci al mondo sono i nostri.

Se avevamo creduto che la giornata del 1 agosto scorso con l’oro quasi in simultanea di Gianmarco Tamberi nel salto in alto e di Marcell Jacobs nei 100 metri fossero ineguagliabili, la giornata del 6 agosto è storica per i colori azzurri nelle olimpiadi: sia per aver battuto il numero di medaglie mai conquistate nella storia in una singola olimpiade, sia per i 3 ori giornalieri, e ancora per quel medagliere dell’atletica che ci vede secondi alle sole spalle degli Stati Uniti.


Ma è sugli sprinter che probabilmente si concentra maggiormente l’attenzione dei media per quella storica finale della 4×100 che ha visto l’Italia acciuffare un oro che sembrava fantascienza fino a qualche settimana fa.

Anche negli scorsi giorni si è tanto parlato proprio della presenza di Jacobs per l’apporto in questa staffetta. Ma come si sa, la gara con il “testimone” non è solo velocità, bisogna  essere squadra e deve esserci sincronia.

Una sincronia che si è vista fino all’ultima frazione, quella più emozionante con Filippo Tortu che ha recuperato e chiuso per un solo centesimo in prima posizione.

Quel Filippo Tortu che tante volte è stato a Formia e non ha mai negato l’emozione provata a calpestare la stessa pista che calcava un altro uomo che ha fatto la storia dell’atletica e della velocità italiana: parliamo di Pietro Mennea.