Parco re-intitolato a Mussolini? “Sconcerto” da Libera e dalla sorella di Falcone

Le parole del leghista Claudio Durigon, sottosegretario all’Economia nel governo Draghi continuano a far parlare molto portandosi dietro un’infinità di polemiche, malgrado lo stesso Durigon aveva cercato di spiegare la propria posizione, che a quanto pare non ha convinto i più.

La frase che ha suscitato il dibattito è quella pronunciata l’altra sera sul litorale di Latina alla presenza del leader della Lega Matteo Salvini, quando il pontino Durigon ha espressamente detto: “Questo è un popolo che nasce con un origine con una storia di coloni di veneti, i miei avi erano veneti, di friulani, venendo qui abbiamo visitato anche un locale venendo qui…che rispecchia le tradizioni. Ecco, questa è la storia di Latina che qualcuno ha voluto anche cancellare con quel cambio di nome al nostro parco che deve tornare ad essere il parco Mussolini come è sempre stato”.


Dopo gli interventi sollevati nella giornata di ieri dal mondo politico nazionale, e quelli rimarcati anche in quello locale del capoluogo pontino, oggi è la volta della società civile.

L’intervento più autorevole, e se vogliamo anche più duro, è quello che è arrivato da Libera, la rete contro tutte le mafie a livello nazionale che in una nota, pubblicata sulla pagina ufficiale nazionale su Facebook ha spiegato:

Esprimiamo, a nome dell’intera rete di Libera, profondo sconcerto per la proposta del sottosegretario al ministero dell’Economia, Claudio Durigon, di eliminare l’intitolazione ai giudici Falcone e Borsellino del parco di Latina. La costruzione di una memoria collettiva a partire dalla storia dei due giudici, del loro impegno nel contrasto alle mafie – di cui l’intitolazione di un parco cittadino esprime un momento importante di grande valore – non è un processo ad intermittenza, bensì necessita di essere alimentato costantemente per rendere la memoria stessa qualcosa di vivo, un vero strumento di resistenza e risposta agli attacchi dei mafiosi”.

Ma non solo Libera, perché sulla vicenda è intervenuta anche la sorella di Giovanni Falcone, Maria che, come riportato da “La Stampa” ha spiegato senza mezzi termini: Le parole del sottosegretario leghista Claudio Durigon lasciano allibiti tanto da credere impossibile che siano state realmente pronunciate. Confidiamo che il Presidente del Consiglio e il Consiglio dei Ministri prendano le distanze da questa proposta che non merita commenti”.