Operazione antidroga: Domenico Scotto il presunto capo. Coinvolto anche fratello del sindaco

Tra i 14 provvedimenti restrittivi notificati venerdì per l’operazione antidroga denominata ‘Traqueteros, richiesti dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Formia contro una presunta organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti e radicata tra la Campania ed il Lazio, spicca quello a carico del 37enne Domenico Scotto. Originario di Secondigliano e trapiantato a Scauri, insieme al fratello Raffaele nel luglio del 2020 era già finito in un’altra operazione antidroga coordinata dall’Antimafia, la ‘Touch&Go’, il cui processo a luglio scorso ha visto condannati entrambi: nei confronti di Domenico Scotto in primo grado è stata inflitta una pena di oltre 18 anni di reclusione (16 e 8 mesi per il congiunto). Nella nuova inchiesta in cui è incappato, il 37enne è considerato dagli inquirenti il capo del supposto sodalizio criminale appena sgominato. Secondo le ricostruzioni investigative fra gli elementi facenti parte del gruppo c’era anche Giuseppe Stefanelli, fratello minore del sindaco di Minturno Gerardo. Il 48enne è stato posto agli arresti domiciliari.

Gerardo Stefanelli

“A nome dell’amministrazione comunale intendo esprimere, come sempre avvenuto in passato, il più vivo apprezzamento per la brillante operazione compiuta nei Comuni di Minturno e Formia“, il commento di del sindaco Stefanelli a margine del blitz. “Ringrazio la guardia di finanza per l’impegno profuso nel contrastare i fenomeni della criminalità organizzata e dello spaccio di stupefacenti nel comprensorio meridionale della provincia. Confido sempre nel gioco di squadra di uomini e donne, impegnati, a vari livelli, quotidianamente, nel rispetto della legge. Spero che i provvedimenti eseguiti pongano fine a vicende che hanno segnato la comunità locale ed, in particolare, diverse famiglie della città”.


Pur tra le righe, non è mancato un accenno al coinvolgimento del fratello: “Sul piano personale – ha detto il primo cittadino sindaco – mi auguro che gli organi giudiziari, nel prosieguo delle attività mirate all’accertamento della reale consistenza degli addebiti, possano delineare con più precisione le singole posizioni e le relative responsabilità delle persone sottoposte a misure cautelari”.

Pino D’Amici

L’ultima operazione della guardia di finanza conferma ancora una volta il grave problema dello spaccio di droga presente sul nostro territorio, con ramificazioni nell’alto casertano” le parole di Pino D’Amici, candidato sindaco di Minturno alle prossime amministrative, dove correrà anche il primo cittadino uscente. “Dopo l’inchiesta ‘Touch & Go’, di cui recentemente abbiamo letto le condanne, torna prepotentemente l’argomento dello spaccio di droga, misto all’associazione a delinquere di stampa mafioso, che deve farci riflette sul tasso di criminalità presente nel nostro Comune. È un tema da affrontare con serietà e con forza, essendo ormai acclarato che a Scauri sia stabilmente radicata una grande piazza di spaccio, con il coinvolgimento dei Comuni limitrofi. Per troppo tempo si è minimizzato questo fenomeno come anche altri, ad esempio il riciclaggio con il rilevamento degli esercizi commerciali o l’usura, spesso accompagnati da metodi estorsivi con l’uso della violenza”.

“Oggi più che mai – ribadisce D’Amici – le nostre proposte di potenziamento di controlli da parte delle forze dell’ordine diventano impellenti. Tra queste l’apertura di una Procura interprovinciale antimafia, che si occupi di tutto il territorio del sud pontino e dell’alto casertano, sinergie con le forze dell’ordine con l’apertura di un tavolo permanente con la Prefettura di Latina e accordi con le associazioni delle forze dell’ordine in pensione per il controllo del territorio. Abbiamo proposto anche un’operazione Strade Sicure in collaborazione con l’Esercito Italiano”.