Fratello arrestato nell’operazione antidroga, il sindaco: “Non lo lascerò solo”

Tra i soggetti finiti nella rete della guardia di finanza nell’ambito della vasta operazione antidroga denominata ‘Traqueteros’, scattata all’alba di venerdì sotto il coordinamento dell’Antimafia capitolina, figura anche il 48enne minturnese Giuseppe Stefanelli. L’uomo, finito agli arresti domiciliari, è il fratello del sindaco di Minturno Gerardo, in corsa anche alle elezioni amministrative ormai alle porte. Oltre a ringraziare come al solito le forze dell’ordine per quanto fatto a tutela del territorio e dei suoi cittadini, a margine della misura cautelare che ha toccato il congiunto il sindaco ha affidato alla propria pagina Facebook uno scritto a cuore aperto, corredato da una loro foto da bambini. Uno scritto con un chiaro messaggio di fondo: nonostante gli errori e le difficoltà, non lo abbandonerà. Soprattutto nel momento del bisogno. Le vicissitudini e gli intoppi della vita non spezzeranno il loro legame di sangue. Una puntualizzazione che porta con sé anche una profonda riflessione sulla dipendenza da stupefacenti.

Non lo lascerò solo, neanche ora“, ha scritto Gerardo Stefanelli. “È mio fratello e sempre lo sarà, nel bene e nel male, chiamati già da piccolissimi a farci forza l’un l’altro dopo la morte di nostra madre. Qui (riferendosi alla foto di copertina, ndr) avevamo 4 e 2 anni, già Lei non c’era più, ma io c’ero per lui e lui c’era per me, aggrappati alla fanciullezza che il triste destino ci avrebbe altrimenti strappato. E, invece, quella fanciullezza noi ce la portiamo ancora dentro, capaci di sognare quando tutto sembrerebbe finito, capaci di tirare fuori la luce anche nei momenti più bui.


Gerardo Stefanelli

Da anni, ormai, cerco di essere la sua forza quando non ne ha abbastanza, contro un mostro, la dipendenza, che anche quando sembra domato gli ripresenta il conto. E quella forza, finalmente, era diventata sua, dopo un lungo percorso di riabilitazione personale, sociale e professionale, con il quale aveva riconquistato la propria serena normalità ormai da quasi due anni, ripartendo dal basso, riappianando contrasti familiari e ritornando nel mondo del lavoro.

Tante persone in questi anni, pensando di consigliarmi per il giusto, mi hanno detto: ‘perché non lo allontani? Lascialo al suo destino. Se continua così, finirà per danneggiare anche te’. Se fossi stato un uomo cinico, molto probabilmente avrei ascoltato quei consigli. Invece sono un uomo di cuore, che crede profondamente nei principi cristiani di solidarietà, e soprattutto sono suo fratello e i fratelli non si lasciano mai soli. Chi ha vissuto o vive una situazione così, so che può capirmi bene. Si vive con un continuo senso di colpa. Quello che continuamente mi sono chiesto è: ‘Cosa posso fare per aiutarlo? Perché non ci riesco? Sono un buon fratello?’.

Negli anni – continua il sindaco – ho lottato con lui la sua personale battaglia, fianco a fianco, nonostante la sua debolezza lo abbia portato a commettere errori ingiustificabili. Le dipendenze hanno distrutto tante famiglie, economicamente e socialmente, e continuano a farlo. Per questo gli insegnamenti di questa battaglia li ho portati dentro anche durante la mia amministrazione, volendo con forza l’istituzione dello Sportello contro le Dipendenze. Come ogni mattina ho aperto Il Vangelo del giorno che oggi recita: ‘Il Figlio dell’uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno’. Da queste parole troveremo le forze per affrontare quest’altro duro cammino”.