Qual è la durata ottimale di una terapia antibiotica?

Innanzitutto, è bene precisare cosa sono gli antibiotici. Gli antibiotici sono farmaci utilizzati per combattere e contrastare le infezioni causate da batteri. Pertanto, trattano le infezioni uccidendo o diminuendo la proliferazione di questi ultimi. Prima degli antibiotici, il 30% di tutte le morti erano da imputare a infezioni batteriche. Oggi, fortunatamente, gli antibiotici sono in grado di curare e salvare la vita alle persone affette da infezioni, anche gravi, o prevenire il peggioramento del decorso infiammatorio.

 


Come agiscono e quanto tempo impiegano gli antibiotici a funzionare

Gli antibiotici combattono le infezioni batteriche uccidendo i batteri, rallentandone o mietendone la proliferazione. Ma come agiscono? In poche parole, gli antibiotici attaccano i batteri, interferendo con la loro riproduzione e bloccando la produzione di proteine negli stessi.

Solitamente, gli antibiotici iniziano a funzionare subito dopo averli iniziati a prendere. Tuttavia, i benefici potrebbero comparire solo due o tre giorni dopo. La rapidità con cui si guarisce con un trattamento antibiotico varia a seconda dei casi e del tipo di infezione che si sta curando.

La maggior parte degli antibiotici dovrebbe essere assunta per una settimana, massimo due. In alcuni casi, i trattamenti più brevi funzionano meglio. Per esempio, in caso di un’infiammazione da ascesso, potrebbe succedere di dover prendere un antibiotico per i denti come l’Augmentin, di cui è consigliabile un’assunzione ogni 8 ore per circa 2 o 3 giorni, come possiamo leggere sul sito che Dentalpharma dedica all’argomento. In ogni caso, sarà il medico curante a stabilire la durata del trattamento e il tipo di antibiotico da dover assumere.

È sempre consigliabile terminare l’intero regime antibiotico per risolvere completamente l’infezione, evitando di sospenderlo prima del dovuto.

 

Per cosa sono utilizzati gli antibiotici

Come abbiamo già visto, gli antibiotici sono usati per trattare le infezioni causate dai batteri.

Tra le infezioni comuni, si includono le infezioni del tratto urinario, del seno e dell’orecchio nonché il mal di gola da placche.

Tuttavia, non sono efficaci contro i virus, come per esempio quello che causa il raffreddore o l’influenza. Inoltre, sono inefficaci contro le infezioni causate da funghi, come ad esempio le infezioni da lieviti. In questo caso, le infezioni potrebbero essere trattate con un gruppo di farmaci detti antimicotici.

 

Che cos’è la resistenza agli antibiotici

La resistenza agli antibiotici si verifica quando i trattamenti antibiotici sono inefficaci contro l’eliminazione e la proliferazione dei batteri. Oggigiorno, spesso si sentono dibattiti sull’eccesivo abuso degli antibiotici da parte delle persone, che tendono ad assumerli anche quando se ne potrebbe fare a meno. Questa tendenza sta sviluppando nei batteri una maggiore resistenza alle terapie in circolazione, e ogni anno muoiono più di 20.000 persone a causa di batteri resistenti agli antibiotici.

 

Quali sono gli effetti collaterali comuni a tutti gli antibiotici?

Tra i diversi disturbi legati all’assunzione di un antibiotico, sicuramente quello gastrointestinale è il più comune. Diarrea, nausea, vomito e crampi addominali sono gli effetti collaterali legati a questo disturbo. Durante la terapia è bene quindi assumere dei gastroprotettori o essere a stomaco pieno, laddove è consentito. Il disturbo gastrointestinale solitamente scompare dopo l’interruzione della terapia antibiotica. È consigliabile reintegrare la flora batteria con i fermenti lattici.

 

Conclusione

Gli antibiotici sono efficaci se utilizzati in modo appropriato. Come abbiamo visto, stiamo sviluppando una maggiore resistenza a questi farmaci, ed è bene non abusarne. Occorre assicurarsi di averne davvero bisogno, rivolgendosi sempre a un medico.

La terapia antibiotica, oltre al disturbo gastrointestinale di cui abbiamo accennato sopra, può portare a sonnolenza, stanchezza oltre a debilitare il nostro fisico. Cerchiamo di assumere sempre dei gastroprotettori e di prenderci cura del nostro corpo mangiando sano e leggero.

Anche se vi sembra di stare meglio, è bene non interrompere la terapia antibiotica prima della durata che ci è stata prescritta dal medico.