Il Futuro Dei Broker Online E Delle Fintech

Tra tutti i settori economici che abbiamo visto nascere negli ultimi 20 anni non possiamo fare a meno di citare quello fintech. Grazie alla crescita esponenziale delle nuove tecnologie (pensiamo anche solo alla frequenza con cui la capacità computazionale del processore di un computer riesce a raddoppiare nel tempo) possiamo vivere oggi in un pianeta che, fino a pochi decenni fa, l’umanità considerava fantascientifico.

La naturale unione tra il mondo tech e quello finanziario ha dato vita ad un’occasione più unica che rara per i broker di tutto il mondo. Questo è particolarmente vero in tutti quei Paesi dove la finanza utilizza ancora in maniera pesante gli strumenti del passato.


Fare finanza tramite l’innovazione tech

Vale probabilmente la pena in questo caso dare una definizione alla parola “fintech”. Il settore fintech è quell’ambito dell’economia di un Paese che utilizza tecnologia con un’enorme spinta innovativa al fine di competere con gli strumenti impiegati dal settore della finanza tradizionale.

In particolare, il mondo fintech punta ad entrare a gamba tesa nell’ambito dei servizi bancari, assicurativi e, più in generale, finanziari. Se solo pochi anni fa era impensabile per una piccola azienda lanciare un servizio di banca online raccogliendo in poco tempo milioni di clienti in Europa, oggi osserviamo diverse storie di questo genere.

Sicuramente ognuno di noi si sarà già trovato di fronte ad almeno una di queste nuove realtà fintech, consciamente o meno. Parliamo nello specifico di aziende che possono svolgere attività davvero molto diverse tra loro, ad esempio esistono società in grado di assicurare un prodotto tramite l’invio di una foto di quest’ultimo tramite il proprio smartphone, senza perdere tempo in enormi pratiche burocratiche come in passato.

Citando altri esempi, esistono aziende in grado, tramite la propria app mobile, di fornire finanziamenti per l’acquisto di una casa nel giro di poche ore (e, chiunque abbia aperto un mutuo bancario per questo fine in passato, sa bene che tale operazione richiede di norma diverse settimane anche nel migliore dei casi).

Che cosa dire poi di quelle nuove banche (chiamate, per l’appunto, neo-banks) che hanno reso possibile l’apertura di un conto corrente online in meno di 10 minuti di tempo? Possiamo quindi scordare, in questo caso, le innumerevoli firme che una banca tradizionale richiede ai propri nuovi clienti.

Il trend generale, dunque, è quello dell’estrema semplificazione. La tecnologia interviene laddove un processo è lento, meccanico ed inefficiente, e questo è uno dei principali motivi per il quale il settore fintech piace tanto, a giovani e meno giovani.

Il potere del social trading

Naturalmente, il pianeta fintech è arrivato anche nel mondo dei broker finanziari. Oramai non passa un anno senza che qualcuno nel settore non si inventi qualcosa di nuovo per semplificare la vita dei propri clienti, guadagnando importanti pezzi di un mercato molto competitivo come quello del brokeraggio.

Tra le novità più recenti e maggiormente promettenti, troviamo senza ombra di dubbio il fenomeno del social trading. L’idea in questo caso è tanto semplice quanto geniale: viviamo in un mondo in cui i social media fanno parte della nostra quotidianità, perché dunque non portare questa realtà anche nell’ambiente degli investimenti finanziari?

Con il passare degli anni, i giovani millennials sono ormai entrati con forza nel mondo del lavoro, guadagnando reddito e, dunque, generando una certa domanda nel settore dell’investimento sui mercati. La stessa generazione che ha spinto piattaforme social quali Facebook e Twitter al successo mondiale ora sta portando avanti questa rivoluzione anche nel mondo del trading.

Registrandosi ed accedendo ad una piattaforma di social trading, ogni utente può investire sui mercati finanziari e monitorare l’andamento del portafoglio di altri iscritti al portale, condividendo in spazi appositi anche opinioni e commenti sulle proprie strategie di investimento, con confronti con il pubblico che possono portare a spunti di trading interessanti.

Inoltre, molte piattaforme di social trading iniziano ad offrire in maniera piuttosto frequente la possibilità di copiare in maniera automatica la strategia eseguita da altri trader (una funzionalità di norma chiamata “copy trading”), un’ottima forma di investimento passivo dotata di grande trasparenza rispetto all’investimento in un classico hedge fund.

Risulta dunque chiaro che, oltre alla semplicità descritta nel paragrafo precedente, il futuro dei broker e delle fintech sia quello di assumere una dimensione sempre più social, che garantisca una grande trasparenza al singolo trader.

Un mercato sempre più globale e sempre meno locale

Come i lettori più attivi sui mercati avranno probabilmente notato, i nuovi broker finanziari online che stanno guadagnando una popolarità via via maggiore nel tempo hanno un’importante caratteristica comune: hanno commissioni di trading estremamente più basse rispetto a quelle imposte dai broker bancari tradizionali.

Un altro trend importante nell’ambito del brokeraggio finanziario è quello della costante crescita della dimensione regolamentare Europea (o, in alcuni casi, addirittura globale) in questo settore.

Assistiamo infatti ormai sempre più di frequente alla pubblicazione di leggi e regolamenti europei che vanno ad influenzare la condotta di un operatore in questo ambito e di un trader. Pensiamo, ad esempio, alle tante restrizioni in materia di consulenza finanziaria introdotte dalla normativa MiFID, o alle pesanti sanzioni che una legge come il GDPR europeo ha portato nella circolazione di dati legati alla privacy di un trader.

Il futuro del settore del brokeraggio è dunque da ritrovarsi nell’ambito fintech, con una forte domanda di semplificazione, di riduzione dei costi, di maggiore trasparenza e di ottemperanza ad una normativa sempre meno locale e maggiormente globale.