Come amministrare le spese aziendali con le carte prepagate business

Una carta prepagata rappresenta una comodità innegabile per fare acquisti sul web e non solo.

Attualmente sono sempre più diffuse anche a livello aziendale, in quanto permettono di gestire le spese in modo semplice, con la possibilità di ottenere un’ottimizzazione del lavoro del reparto amministrativo.


Naturalmente, i fattori da valutare in fase di scelta sono molteplici e vanno dal plafond mensile alla possibilità di avere a disposizione più carte da distribuire ai dipendenti nei vari settori, in modo da garantire loro la completa autonomia.

Un aiuto per individuare la proposta più adatta può arrivare da portali di approfondimento come Finanzafacile.net, che mette a disposizione delle imprese un’utile guida dedicata alle migliori carte prepagate aziendali, con la quale esaminare le caratteristiche e i punti di forza delle principali soluzioni attualmente disponibili per ogni tipo di realtà business.

Vantaggi e gestione delle carte prepagate

Al fine di tenere sotto controllo le spese aziendali, una carta prepagata consente di impostare un budget per ogni settore, verificando di volta in volta i limiti raggiunti.

In tal senso, ad esempio, esistono carte carburante dedicate esclusivamente al rifornimento di diesel o benzina, per gestire le trasferte e le flotte aziendali. Altre invece permettono l’utilizzo a più collaboratori in contemporanea, in quanto non sono nominative.

I software collegati a queste carte sono molto semplici e anch’essi possono avere accesso multiplo: le spese saranno registrate in automatico e i responsabili potranno decidere di categorizzarle per avere una visione più chiara ogni mese o a fine anno. Il tutto, ovviamente, in maniera smart sia da PC che tramite app dedicate per smartphone.

La procedura per richiederle online è semplice e veloce: è sufficiente inserire i dati aziendali e scegliere il tipo di carta business per disporne fisicamente oppure in forma virtuale, in base alle disponibilità del circuito.

Grazie alle prepagate, quindi, le aziende avranno una carta legata a un’interfaccia che permetterà di eliminare il cartaceo di fatture e scontrini con una gestione user friendly in quest’era del digitale.

Carte prepagate aziendali: dalla Qonto alle proposte Soldo

La scelta del tipo di prepagata aziendale per il proprio business dipende naturalmente dal tipo di utilizzo a cui è destinata: se si ha bisogno di una risorsa da destinare solo e soltanto agli acquisti, è possibile ricorrere a una carta senza IBAN, che risulta invece indispensabile nel caso in cui sia necessario predisporre o ricevere bonifici.

La carta Qonto, in questo senso, è una delle carte con IBAN più gettonate dalle aziende e dai liberi professionisti, ed è disponibile in ben 3 versioni differenti: la One, che ha un limite di spesa che si assesta intorno ai 20 mila euro e un canone mensile di 9 euro; la Plus, che raddoppia il budget mensile spendibile e non presenta limiti di ricarica; infine, la X grazie alla quale si possono fare spese pari a 60 mila euro ogni 30 giorni. Come molte altre carte similari, anch’essa fa parte del circuito Mastercard e viene quindi accettata praticamente ovunque senza problemi.

Un’ottima carta con IBAN è anche la N26 che, soprattutto nelle versioni più evolute, consente di creare più di un conto (fino a ben 25) da dedicare ai vari dipendenti. I bonifici di tipo SEPA, in entrata e in uscita, sono molto convenienti e costano solo pochi cents.

Da citare è anche la carta prepagata Soldo, che permette di effettuare solo ricariche con l’IBAN abbinato (quindi bonifici in entrata) e dispone di un limite di spesa giornaliera piuttosto alto, pari a 10 mila euro. È possibile optare per diversi piani, tra cui quello base, che permette l’attivazione gratuita di ben 5 carte diverse.

Infine, è bene ricordare come Soldo propone anche la carta carburante Drive, dedicata esclusivamente alle spese aziendali legate alla fornitura di benzina, diesel, gpl e metano: con un plafond di 20 mila euro di pieni giornalieri, il limite di ricarica mensile sale a 100 mila euro e il canone è solo di 2 euro. Il grande vantaggio è che è valida presso qualsiasi distributore, comprese le cosiddette pompe bianche, spesso anche più convenienti, essendo indipendenti.