Green pass e norme anti-Covid, il bilancio dei controlli del Nas

Prosegue in tutta Italia la campagna di controllo da parte dei carabinieri del Nas sul rispetto dell’obbligo del green pass per l’accesso a determinate categorie di attività e servizi, rivolgendo le verifiche anche all’obbligo del possesso per i lavoratori, introdotto dallo scorso 15 ottobre.

Per quanto riguarda i militari del Nucleo antisofisticazione e sanità del Comando provinciale di Latina, finora hanno effettuato un totale di 130 controlli, 82 in terra pontina e 48 in provincia di Frosinone.


In provincia di Latina sono state sanzionate 17 violazioni amministrative per mancanza di green pass e mancata attuazione delle misure di contenimento per la diffusione del Covid-19. Le violazioni contestate ammontano a un totale di 7600 euro. E vi si aggiungono 3 violazioni di natura penale, legate alla mancanza di Dvr, il Documento di valutazione dei rischi.

In provincia di Frosinone, la mancanza di green pass e la mancata attuazione delle misure anti-pandemiche hanno portato a contestare 4 violazioni amministrative, per un totale di 1600 euro. Inoltre, presso un laboratorio di analisi cliniche della provincia di Frosinone è stata accertata l’effettuazione di tamponi antigenici Covid-19 in assenza di autorizzazione della Regione Lazio: per tale violazione amministrativa il responsabile della struttura è stato sanzionato con una contravvenzione dell’importo pari a 10mila euro.

Ad oggi, a livello nazionale sono state ispezionate oltre 12mila attività ed esercizi, contestando 778 violazioni all’obbligo del green pass, delle quali 428 a datori di lavoro e titolari di attività commerciali ed erogazione di servizi oggetto di obbligo di certificazione Covid come ristoranti e bar, sale scommesse, palestre e centri estetici e massaggio, ritenuti responsabili di omessa verifica del green pass. Ulteriori 350 sanzioni sono state applicate nei confronti dei clienti e utenti, mentre 68 sono state contestate a dipendenti impegnati in attività lavorative sebbene privi di certificato verde.

Gli esiti delle ispezioni del Nas evidenziano che 497 sanzioni (pari al 64% complessivo) sono state rilevate presso strutture di somministrazione di alimenti e bevande, quali ristoranti, pizzerie e bar, delle quali 93 hanno interessato il mancato controllo/possesso del green pass da parte degli operatori delle attività; ulteriori 108 (14%) sono state contestate presso sale scommesse, sale gioco e attività ricreative, 91 (12%) presso palestre e piscine, nonché 57 (7%) nell’ambito dei servizi di estetica e centri massaggio, per un valore complessivo di oltre 312mila euro di sanzioni amministrative.

Gli interventi dei Nas hanno riguardato anche la corretta applicazione delle restanti misure di contenimento alla diffusione epidemica, contestando ulteriori 430 violazioni dovute all’inosservanza circa le operazioni di sanificazione, l’uso delle mascherine, le informazioni agli utenti e agli stessi dipendenti sulle norme di comportamento e di distanziamento. Sono stati emessi anche provvedimenti di chiusura temporanea da uno a cinque giorni nei confronti di 25 attività.

Le attività di controllo hanno interessato anche le farmacie e gli ambulatori di analisi per verificare la corretta attuazione delle disposizioni relative alle modalità di esecuzione dei testi rapidi e dei tamponi per la ricerca del Covid-19. Al riguardo sono state ispezionate 1.200 strutture sanzionando, anche penalmente, 42 gestori per aver condotto l’attività diagnostica in difformità alle norme ed ai protocolli d’intesa, con locali non idonei e/o non autorizzati, l’omesso utilizzo di dispositivi di protezione individuale, l’applicazione di prezzi dei test superiori a quelli calmierati, nonché l’omessa alimentazione della banca dati sanitaria usata per la tracciatura dei contagi.