“Stallo politico”, il consigliere Pagliari passa al Misto. Gli ex sodali critici

Il Comune di Latina

Alessio Pagliari ha deciso di lasciare la lista e il gruppo al consiglio comunale della civica di centrodestra ‘Latina nel Cuore’ per passare nei ranghi del Misto. Una decisione che non è piaciuta agli ormai ex sodali, fortemente critici.

“Quando ho accettato la candidatura a consigliere comunale, mai mi sarei immaginato di ritrovarmi in una situazione come questa”, ha detto Pagliari censurando lo stallo politico che va avanti da settimane. “Trovo imbarazzante che, ormai a due mesi dalla conclusione delle elezioni, la macchina politico-amministrativa sia di fatto ferma, bloccata da una serie di tatticismi che, a mio avviso, non portano da nessuna parte. È vero, ci troviamo di fronte ad uno scenario insolito, definito come ‘l’anatra zoppa’. Però, dal momento che il centrodestra, uscito vincitore al primo turno, ha deciso di mandare avanti questa consiliatura, senza sfiduciare il sindaco Coletta, si deve agire. Se si è veramente coerenti, prima di tutto per l’amore verso la città, bisogna avere un governo per affrontare subito i tanti problemi presenti”.


“È inammissibile – continua il consigliere – non farsi trovare pronti davanti all’opportunità di rilancio, offerta dai fondi del PNRR, allora, credo che dovremmo fare tutti – così come è stato detto da alcuni colleghi nell’ultimo consiglio comunale – un passo indietro, o forse meglio, un passo avanti, rimboccarci le maniche e garantire un’azione di governo per il bene della città. Per questo, con molta sofferenza, ma con altrettanta ponderazione, ho deciso di prendere una posizione autonoma. Questa mia scelta ha l’auspicio e l’ambizione di provocare una ‘scossa’, un ‘risveglio’ a tutto il centrodestra, per essere corrispondenti all’esito elettorale che, fra primo e secondo turno, ci vede chiamati a collaborare e co-governare con il sindaco e la Giunta. Il centrodestra aveva, ed avrebbe ancora, la maggioranza e la forza incisiva per indicare le linee di indirizzo politico al sindaco, ma è di fatto fermo, quasi bloccato su se stesso per varie dinamiche di palazzo”.

Puntualizza Pagliari: “Questa mia decisione è generata da un senso di responsabilità e di rispetto verso i tanti cittadini che hanno voluto darmi fiducia, hanno creduto in me e che mi hanno chiesto – e mi chiedono tutti i giorni – di dare un contributo per risolvere i problemi, dare una nuova visione alla città, ai borghi, alle periferie. Sono sempre stato critico, e non lo rinnego, nei confronti della precedente gestione della città. Ma non si possono addossare tutte le responsabilità dell’attuale stallo amministrativo al sindaco Coletta. Avremmo già dovuto istituire ed avviare le commissioni consiliari, fondamentali per iniziare l’attività amministrativa. Non perdiamo altro tempo!”.

Vincenzo Zaccheo

Come anticipato, il resto di Latina nel Cuore non ha preso per nulla bene l’addio di Pagliari. “La scelta, se umanamente provoca dispiacere, politicamente va condannata” dicono attraverso una nota i consiglieri Vincenzo Zaccheo, Renzo Scalco, Dino Iavarone e Mario Faticoni. “Al contrario di quanto Alessio Pagliari dichiara, non è Latina nel Cuore responsabile dell’immobilismo che domina, ad oltre due mesi dalle elezioni, tutta l’amministrazione comunale. Non è Latina nel Cuore responsabile della mancata nomina delle Commissioni. Non è Latina nel Cuore responsabile se la città è ancora priva di una Giunta di governo orfana di deleghe strategiche, una fra tutte: l’urbanistica. Non è Latina nel Cuore responsabile e artefice di tatticismi e fughe in avanti alla ricerca di possibili accordi provinciali e regionali che nulla hanno a che vedere con il bene della città. Non è Latina nel Cuore responsabile di coloro che, alla chiarezza e al confronto politico programmatico, prediligono rapporti preferenziali e direzionali con Damiano Coletta. Latina nel Cuore rimane fedele all’impegno che, insieme al centrodestra, Pagliari compreso, aveva assunto con i propri elettori in campagna elettorale: alternativi a Coletta. Restiamo coerenti al mandato ricevuto, senza nessuna confusione e tentazione di compromissione verso chi, privo di un orizzonte di senso, ricerca stampelle per un tempo di governo già scaduto”.