Rottamazione cartelle esattoriali, la CNA di Latina chiede una proroga

“La CNA chiede la proroga della rottamazione delle cartelle esattoriali. L’intera classe politica, anche del nostro territorio, si faccia carico dei problemi veri del paese che lavora e produce. Serve una mobilitazione generale per salvaguardare il tessuto economico. Inaccettabile che migliaia di imprenditori non siano tutelati. Dopo due anni di crisi assurdo il pagamento in un’unica soluzione”.

E’ quanto comunicato dalla stessa confederazione attraverso una nota stampa trasmessa nella mattinata di oggi, mercoledì 15 dicembre.


Sono scaduti ieri, 14 dicembre i termini per il versamento delle rate non versate relative ai debiti derivanti dalla rottamazione ter e dal saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. Una possibilità che è stata utilizzata da pochi, perché l’obbligo di versare in un’unica soluzione ciò che non si è riusciti a versare a rate, costituisce una missione impossibile. Pertanto la CNA chiede che siano riaperti i termini per versare queste somme e, ancora più importante, che sia concessa la possibilità di effettuare il versamento di quanto dovuto in un numero di rate adeguato all’ammontare del debito. Gli imprenditori non intendono avere degli insoluti ma è fondamentale facilitare tutti ad estinguere i propri debiti per ripartire di slancio con l’attività di impresa.

A tutti i livelli – dichiara Antonello Testa a nome della CNA di Latina – stiamo lavorando per convincere il governo che la scadenza della rottamazione della cartelle fissata per il 14 dicembre sia prorogata per evitare che tantissimi imprenditori, anche della nostra provincia, in particolare dei settori più colpiti dalla crisi e mi riferisco alle aziende di trasporti, turistiche, ristorative ma anche professionisti e non solo, siano condannati a diventare irregolari per effetto di una scadenza che fissava in un unica soluzione il pagamento di cartelle rottamate sospese da due anni. Insomma è una questione di buon senso e soprattutto di tenuta di un tessuto economico che è già sta fortemente provato dalla crisi”.