Nomina contestata in Comune, la sentenza: tutto regolare

Il Comune di Lenola

Caso chiuso. Nei giorni scorsi la sezione Lavoro del Tribunale di Latina ha respinto su tutti i fronti il ricorso di un professionista campano che contestava una nomina dirigenziale al Comune di Lenola: il giudice Valentina Avarello ha sentenziato la regolarità delle procedure effettuate dall’ente locale, confermando contestualmente la piena legittimità dell’operato del sindaco Fernando Magnafico.

Al centro della questione, l’incarico assegnato nel 2019 dietro decreto sindacale alla dottoressa Sara Cuomo, che all’esito di un bando pubblico di selezione venne nominata responsabile dell’area Affari generali. Un ruolo da istruttore amministrativo a tempo pieno e determinato a cui aspirava anche il ricorrente, a suo dire fatto fuori illegalmente: sosteneva l’esistenza di una regolare graduatoria in cui era arrivato primo con un punteggio di 36.16 quarantesimi, mentre la contendente si era attestata al secondo posto ottenendo dalla commissione 36 punti, arrivando comunque a scavalcarlo su decisione del sindaco.


Il sindaco di Lenola, Fernando Magnafico

Sulla scorta di quanto lamentato il ricorrente chiedeva tra l’altro al Comune un risarcimento danni, ma il giudice del lavoro ha rigettato integralmente la tesi avanzata aderendo per intero a quella della difesa dell’ente locale, rappresentato dall’avvocato Leone Grossi. Nella sentenza, infatti, è stata evidenziata la differenza tra le procedure concorsuali e le cosiddette procedure a carattere idoneativo, come era appunto quella a suo tempo svolta a Lenola. Il giudice Avarello ha inoltre riconosciuto che, nello scegliere la figura a cui conferire l’incarico, di tipo fiduciario, il sindaco si era attenuto ai canoni della correttezza e della buona fede precontrattuale, motivando la scelta della dottoressa Cuomo in maniera adeguata, dopo essersi basato anche sul percorso curriculare dei due papabili dirigenti.