VIDEO – Caro gasolio, anche i pescatori pontini in sciopero: le interviste

Dopo quelle degli autotrasportatori, iniziate a Fondi per poi allargarsi ad altre parti d’Italia e per il momento rientrate, è la volta delle proteste dei pescatori, con un momentaneo stop alle uscite in mare che ha interessato circa il 90% delle marinerie italiane. Comprese quelle della provincia di Latina, in particolare Gaeta e Terracina.

Il motivo? Anche in questo caso alla base dell’indizione dello sciopero generale c’è il caro gasolio, che sta mettendo pesantemente a rischio l’attività e la stessa sussistenza di un’infinità di operatori. Non l’unico problema. Per una situazione che si regge su equilibri sempre più fragili e che mercoledì sfocerà in una maxi-protesta a Roma, davanti Montecitorio. Sono previste migliaia di presenze, anche dalle coste pontine.


VIDEO – Le interviste di h24notizie agli operatori di Gaeta

Intanto si è appena chiuso il tavolo Mipaaf con il sottosegretario di Stato Francesco Battistoni, il capodipartimento Francesco Saverio Abate ed il direttore Riccardo Rigillo. “Il sottosegretario ha annunciato la prossima adozione di un provvedimento ministeriale d’urgenza che offra un sostegno finanziario alle imprese di pesca colpite oltre che dall’emergenza sanitaria anche dalla crescente crisi energetica”, hanno annunciato martedì pomeriggio Alleanza pesca, Coldiretti Impresa pesca, Federpesca, Flai Cgil, Fai Cisl e Uilapesca. “L’ipotesi è quella di un’iniezione finanziaria di 20 milioni di euro. Annunciata anche la velocizzazione delle liquidazioni degli indennizzi Covid e la costituzione di un tavolo di confronto Mipaaf, Ministero del Lavoro e Ministero dell’Economia e delle finanze per sciogliere gli altri nodi sul tavolo, a cominciare dal completamento della riforma degli ammortizzatori sociali”.

Un’altra immagine dallo sciopero a Terracina

“Da ultimo – continuano le sigle datoriali e sindacali – la stessa Commissione europea ha chiesto agli Stati membri, quindi anche all’Italia, di indicare l’impatto che i recenti accadimenti stanno producendo sul settore, evidentemente nell’ottica di adottare strumenti d’emergenza in grado di alleviare le difficoltà enormi che sta vivendo il settore. Siamo in contatto con le organizzazioni della pesca d’Europa per monitorare gli effetti di una crisi globale che rischia di cambiare una volta per tutte il volto di molte delle nostre marinerie. Chiediamo ogni sforzo possibile al governo per sostenere un settore strategico per la filiera alimentare e intervenire tempestivamente per sostenere le imprese e i lavoratori”.