Caro bollette? Ecco i motivi

Tutti i cittadini si sono accorti del caro bollette che si è avuto nei primi tre mesi dell’anno, si tratta infatti di aumenti che fanno lievitare i costi che andranno a gravare sul portafogli dei contribuenti. Il costo energia elettrica al kWh è aumentato del 51% mentre quello del gas del 41,8%, le stime sono state eseguite dall’Autorità di regolazione delle energie. Tali aumenti inoltre sono stati tamponati in parte grazie agli interventi del Governo, che hanno permesso, attraverso un’apposita legge di Bilancio, di attutire i costi dei rincari delle energie che altrimenti sarebbero stati di molto superiori. Gli aumenti ovviamente non si sono verificati solo in Italia ma in tutti i Paesi dell’Europa e sono il frutto dell’aumento dei costi all’ingrosso del mercato ma anche dell’aumento della spesa dovuta all’inquinamento ovvero alle emissioni di Co2. Vediamo nel dettaglio.

Il ruolo della Russia

L’aumento delle materie prime tra cui l’elettricità e il gas sono in parte dovute anche al comportamento della Russia, non solo a causa del conflitto in Ucraina, le ragioni infatti sono molto diverse. Nello specifico, l’aumento delle materie prime invece di spingere la Russia ad offrire una maggiore quantità di gas ed elettricità agli altri Paesi, la porta a mantenere gli impegni presi, senza offrire ulteriori vie d’uscita. Il motivo è da ricercare nell’esigenza del Cremlino di spingere i Governi dei Paesi europei a sottoscrivere dei contratti a lungo termine, a questi prezzi elevati, che siano vantaggiosi per la Russia. In questo modo infatti potrebbe assicurarsi una grossa fetta di mercato ed una fonte di rendita sicuro per i prossimi decenni. Attualmente infatti il rifornimento di gas e energia in generale è riconducibile alla compravendita spot, che nel lungo periodo non può essere vantaggiosa per il Paese. Basti pensare al fatto che già l’Italia, proprio a causa del conflitto è alla ricerca di fonti diversificate da cui acquistare le energie. Un’altra motivazione potrebbe essere ricondotta al volere dell’ex Urss, di aprire delle condotte più vantaggiose per il Cremlino poiché arrivano direttamente in Europa senza passare per Stati satellite, tra i quali c’è anche l’Ucraina. La Russia dunque, con la sua nuova politica di mercato delle energie, vuole assicurarsi un futuro florido approfittando delle necessità dei Paesi del vecchio continente, attualmente incapaci di chiudere definitivamente i rubinetti del gas russo.


La transizione ecologica

Uno dei motivi alla base degli aumenti dei prezzi di luce e gas non può che essere imputato alla transizione ecologica. Il futuro infatti è green per volere di tutti gli Stati, ragion per cui, coloro che vendono energie non rinnovabili sono stati costretti ad aumentare i costi, a causa delle nuove tasse imposte per la produzione di tali energie. L’emissione di CO2 infatti comporta delle spese che nell’ultimo periodo sono aumentate, ecco perché è impossibile rivendere l’energia allo stesso prezzo di prima. Responsabile di questi aumenti è proprio Bruxelles che con gli ETS ha fatto lievitare i costi dei produttori. Tra l’aumento dell’offerta e le diverse possibilità in tema di energia rinnovabile che grazie alla sburocratizzazione potrebbe essere prospettata una nuova fonte di energia, auto-prodotta dagli stessi Paesi europei all’avanguardia proprio nella produzione di energie rinnovabili.

L’arrivo del gas liquefatto

Uno dei principali responsabili dell’aumento dei prezzi delle materie prime è da rintracciare nello squilibrio tra domanda e offerta. Ci sono infatti esigenze di gas ed energia maggiori rispetto alle quantità che i produttori possono e vogliono offrire. I prezzi però sono destinati a ridursi questo perché, allettati dalla grande domande, ulteriori produttori si stanno dirigendo verso il Vecchio Continente per portare la loro offerta. Tra questi non possono che essere citati gli americani che con il loro gas liquefatto si stanno avvicinando ai vari Stati europei. In Italia però questa possibilità non è di semplice realizzazione, poiché mancano le strutture ricettive in grado di trasformare il gas liquefatto in energia utilizzabile. Anche gli asiatici con il loro gas naturale sono alla ricerca di compratori e potrebbero fare offerte vantaggiose a chi acquisterà in blocco, come l’Europa portando così i prezzi ad una flessione. Non resta dunque che attendere l’evolversi della situazione per verificare cosa accadrà, anche perché il conflitto in Ucraina e i possibili risvolti dello stesso potrebbero avere un peso rilevante sui costi dell’energia e sugli aumenti in bolletta.