Bracciante indiano picchiato per aver chiesto la paga: a giudizio

Il Tribunale di Latina

Denunciato due anni fa dai carabinieri, con l’accusa di aver insultato e picchiato un bracciante di nazionalità indiana che chiedeva di essere pagato per il lavoro svolto, un imprenditore agricolo di Aprilia, Fabio Longobardi, è stato rinviato a giudizio.

A disporre un processo, come chiesto dal pm Valentina Giammaria, è stato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mario La Rosa.


Le indagini che hanno portato al procedimento sono iniziate dopo che un video delle violenze, girato di nascosto, divenne oggetto di una denuncia pubblica da parte della Uila Uil e fece il giro del web.

I carabinieri denunciarono Longobardi e bloccarono la sua azienda a Campoverde, ritenendo che fossero state effettuate anche assunzioni irregolari e che vi fossero state violazioni alle normative anti-Covid, con lavoratori costretti a lavorare senza mascherine e guanti.

La vittima delle violenze, secondo gli inquirenti, quando il 5 settembre 2020 era andata a riscuotere il compenso previsto, pari a duecento euro, era stata accusata di non aver seminato bene le zucchine, subendo la decurtazione di 120 euro, il prezzo dei semi.

Davanti alla richiesta del bracciante di avere l’intero compenso e alla minaccia di quest’ultimo di rivolgersi ai carabinieri, agli insulti era quindi seguito un pugno: “Chiamali mo i carabinieri”.

Il processo inizierà il prossimo 26 settembre davanti al giudice del Tribunale di Latina, Francesca Coculo.

La vittima intanto si è costituita parte civile.