Strage a Le Castella, slitta la decisione su due medici

Slitta la decisione del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, sugli eventuali rinvii a giudizio dei due medici accusati di omicidio colposo per la strage di Cisterna, compiuta il 28 febbraio 2018 dal carabiniere Luigi Capasso.

Le compagnie assicurative dei camici bianchi, chiamate come responsabili civili e dunque per garantire gli eventuali risarcimenti, si sono opposte alla citazione e il giudice si è riservato la decisione se estrometterle dal procedimento.


Si è invece costituita come responsabile civile l’Asl.

Il giudice scioglierà la riserva il prossimo 20 maggio e poi si pronuncerà sulle richieste di giudizio per il dott. Quintilio Facchini e il maggiore Chiara Verdone.

Quattro anni fa Capasso, un appuntato dell’Arma in servizio a Velletri, si recò nell’abitazione a Le Castella dove vivevano la moglie Antonietta Gargiulo e le figlie di 13 e 7 anni, Alessia e Martina.

Non rassegnandosi alla fine del rapporto con la moglie, il militare sparò con la pistola d’ordinanza alla donna, che rimase gravemente ferita ma si salvò miracolosamente, uccise le figlie e poi si suicidò.

Secondo gli inquirenti, avendo già dato segni di squilibrio, tanto che l’arma gli era stata tolta, Capasso non avrebbe dovuto ottenere la restituzione della pistola, che gli venne invece riconsegnata tre mesi prima della mattinata di sangue grazie ai referti del dott. Facchini, suo medico di fiducia, e del medico militare Verdone.

Per i due camici bianchi è stato così chiesto un processo.

Antonietta Gargiulo intanto si è costituita parte civile e chiede giustizia.

Il 30 Maggio prevista infine l’udienza sull’opposizione della donna all’archiviazione chiesta dalla Procura per quattro carabinieri e poliziotti che si occuparono del caso di Capasso.