Vaiolo delle scimmie, è in Italia: primo caso allo Spallanzani

Da una pandemia, quella legata al Covid tutt’altro che superata, ci si avvia verso una possibile nuova epidemia quella del vaiolo delle scimmie. Mentre se ne iniziava a parlare a livello internazionale, era chiaro che si trattasse solo di una questione di tempo prima che i primi casi arrivassero anche in Italia.

Il primo positivo, si trova nel Lazio ed è ricoverato all’ospedale Spallanzani di Roma. Al momento non sono date sapere le generalità ma si sa che si trova in discrete condizioni di salute. 


Sono stati circoscritti i contatti più stretti di questa persona che rientrava da un viaggio nelle Canarie.

Al momento non c’è alcun allarme a livello internazionale. Il consiglio è quello di monitorare ciò che accade e cercare di arginare il contagio che avviene attraverso la saliva e i liquidi biologici. 

Per il momento i casi riscontrati a livello internazionale non presentano gravi condizioni di salute e spesso la malattia si risolve spontaneamente entro una o due settimane. Secondo gli esperti è molto probabile che le persone vaccinate contro il vaiolo non rischiano l’infezione, seppur è vero che la somministrazione in Italia non avviene da metà anni settanta.

LE PAROLE DELL’ASSESSORE ALLA SANITA’ DEL LAZIO D’AMATO

“E’ stata avviata l’indagine epidemiologica sul primo caso di vaiolo da scimmie in Italia. Sono stati messi a disposizione i nostri migliori professionisti, i cosiddetti cacciatori di virus, che stanno ricostruendo tutto l’albero dei contatti. Sono già stati isolati i primi contatti stretti con precise indicazioni e prescrizioni. Non sarà fornita a nessuno alcuna indicazione né di luoghi né nominativa, nel massimo rispetto della privacy, al fine di favorire la massima collaborazione. L’Istituto Spallanzani su questo ha una grandissima esperienza e avrà a disposizione la collaborazione di tutte le nostre aziende sanitarie locali”.