Sabaudia, l’ex sindaca rimessa in libertà: “Continuerò la mia battaglia”

Il sindaco di Sabaudia Giada Gervasi

Finalmente dopo quasi 90 giorni ho ritrovato la Libertà e voglio ringraziare tutte le persone che hanno dimostrato dall’inizio fino ad oggi grande solidarietà, veramente inaspettata. Continuerò la mia battaglia per dimostrare la mia innocenza, con l’aiuto degli Avvocati Lauretti e Volpe, fiduciosa nella Giustizia e nella Legge”.

Queste le prime parole, riverberate attraverso un post Facebook, dell’ormai ex sindaca di Sabaudia Giada Gervasi dopo la revoca degli arresti domiciliari applicati circa tre mesi nell’ambito dell’inchiesta ‘Dune’. Una decisione presa dal giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota in accoglimento dell’istanza della difesa, come pure per l’ex assessore ai Lavori pubblici Innocenzo D’Erme, anche lui tra i coinvolti. Per entrambi, contestualmente alla remissione in libertà il giudice ha comunque disposto il divieto di dimora nella città delle dune, nonché l’interdizione dai pubblici uffici per dodici mesi.


Proprio nei giorni scorsi nei confronti di Gervasi, D’Erme ed altri quattro indagati (l’ex consigliere comunale Sandro Dapit, l’ex direttore generale del Comitato Sabaudia MMXX, Luigi Manzo, il funzionario comunale Giovanni Bottoni e il tecnico Erasmo Scinicariello) lo stesso gip aveva disposto il giudizio immediato, con l’inizio del processo fissato per l’8 settembre. Al centro delle indagini di ‘Dune’, un presunto sistema corruttivo creato attorno al Comune.