Punto Assistenza Territoriale di Cisterna, critiche dal sindacato medici italiani

La recente apertura in orario continuato  h24 del Punto di Assistenza Territoriale (PAT) nel Comune di Cisterna, annunciata dalla Regione Lazio desta molte perplessità tra i medici e determina incertezza nell’erogazione delle cure e dell’assistenza ai pazienti”.

Così Luigi Martini, Segretario Aziendale Latina del Sindacato Medici Italiani sulla recente apertura del PAT di Cisterna.


“Si sono fornite informazioni imprecise e  fuorvianti alla cittadinanza sull’attività notturna dei medici di Continuità Assistenziale (CA) che stanno causando in questi primi giorni di attività notturna del PAT diverse sgradevoli discussioni con l’utenza conseguenti a richieste di prestazioni mediche senza che si potesse distinguere in  modo chiaro i percorsi dell’emergenza/urgenza da quelli del medico di medicina generale a ruolo unico.

Abbiamo chiesto, per queste ragioni, la continuazione del confronto nel gruppo di lavori ad hoc  con l’ ASL per definire le modalità di svolgimento dell’attività ambulatoriale presso tutte le sedi Continuità Assistenziale  della provincia di Latina anche tenendo conto dell’orario continuato  h24 dei Punti di Assistenza Territoriale.

Vogliamo ribadire che il PAT di Cisterna è un progetto sperimentale che deve un suo primo bilancio tra tre mesi. L’ASL non può unilateralmente  portarlo avanti senza il confronto con le rappresentanze sindacali e continuando a perseverare con logiche impositive verso i medici di CA in servizio. Si verrebbe a creare una situazione di conflitto tra categorie professionali mediche diverse  e di disinformazione per i cittadini.

Siamo solidali con i colleghi posti in una situazione lavorativa di grande difficoltà. Ci ritireremo da qualsiasi progetto che, come già sostenuto più volte nei tavoli aziendali, non considera le pericolosissime commistioni di ruoli lavorativi. Occorre distinguere  tra percorsi assistenziali diversi, come quelli dell’emergenza/urgenza e quelli del ruolo unico del medico di medicina”, conclude.