Elezioni annullate Latina, il Tar affonda sindaco e consiglio: voto bis in 22 sezioni

Il sindaco Coletta

Colpo di scena, a Latina: la sezione pontina del Tar del Lazio ha annullato la proclamazione degli eletti e l’esito del voto in 22 sezioni, portando alla decadenza del sindaco Damiano Coletta e allo scioglimento del consiglio comunale.

Una clamorosa sentenza arrivata venerdì pomeriggio, in accoglimento del ricorso presentato da tre aspiranti consiglieri della civica Latina nel Cuore, Alessandro Rossi, Giovanni Monterubbiano ed Emilio Cerci, rappresentati dall’avvocato Toni De Simone.


Si dovrà votare daccapo nelle sezioni 24, 40, 44, 60, 64, 68, 69, 73, 75, 76, 81, 83, 85, 86, 94, 95, 98, 103, 106, 107, 109 e 110. Sezioni in cui, sottolineano i giudici del Tribunale amministrativo, “non risulta soddisfatto il requisito della corrispondenza, tra le schede autenticate, quelle utilizzate per il voto e quelle non utilizzate”.

“Il fenomeno deve essere valutato di rilevanza tale da incidere potenzialmente sul corretto risultato del primo turno elettorale, a seguito del quale il candidato sindaco Zaccheo non ha raggiunto la quota del 50% dei voti più uno, per uno scarto di circa 1071 voti”, recita la sentenza. “E’ evidente, infatti, che dietro l’apparente minimo scarto (tranne i casi eclatanti delle sezioni 40, 73, 95 e 103) tra il numero delle schede autenticate come risultante dai verbali delle Sezioni sopra citate, e quello delle schede autenticate adoperate effettivamente dagli elettori e di quelle non utilizzate, effettivamente rinvenute dalla Prefettura, può nascondersi il fenomeno della c.d. scheda ballerina (consistente nel far uscire dal seggio una scheda vidimata e non votata, sulla quale viene poi scritto il nome del candidato e consegnata all’elettore che, entrando nel seggio, ritira la scheda bianca assegnatagli, depositando nell’urna non già quest’ultima ma quella consegnatagli all’esterno del seggio) destinato a incidere sulle correttezza del voto in maniera esponenziale e non determinabile a priori”.

Il Comune di Latina

LE REAZIONI

“I dubbi sorti inizialmente sono stati confermati dai fatti. Dopo aver individuato alcune incongruenze nei verbali, infatti, esse sono state effettivamente riscontrate nello spoglio delle sezioni, come riportato dalla Prefettura” dichiara in merito alla decisione dei giudici l’avvocato De Simone: “Quando non c’è corrispondenza, inevitabilmente viene meno la genuinità del voto”.

Il Tar di Latina

Latina nel Cuore

“Questo risultato ci regala enorme soddisfazione”, aggiunge Alessandro Rossi. “Per mesi siamo stati boicottati dalla stampa e da numerose parti politiche, ma la realtà è finalmente venuta a galla. In quanto libero cittadino non avevo alcun interesse, se non quello di far prevalere la verità e, in questo senso, sono orgoglioso di quanto portato a compimento. Adesso si torni al voto e la città decida da chi si vuole far governare”.

“La sentenza odierna tutela la libertà di chi aveva espresso il voto”, chiosa Giovanni Monterubbiano. “Sono state cancellate le ingiustizie di chi pensava, minimizzando, di cancellare un diritto costituzionale violato. Non posso non apprezzare i messaggi giunti in privato da tutti gli appartenenti alle forze politiche, nessuno escluso, che hanno contribuito alla campagna elettorale di Vincenzo Zaccheo e che insieme a lui desiderano riprendere il cammino interrotto dalle falsità. Come Giovanni Monterubbiano, esprimo il mio profondo ringraziamento a chi ha creduto ad una città di Latina che da sempre è incline alla vera trasparenza e legalità, lontana da slogan falsi che anche nelle ultime ore hanno cercato di negare l’evidenza. Non è un caso che chi come me crede nel valore dello sport, abbia avuto sempre la convinzione che il sistema delle regole, come quello del Var ad uso nel calcio moderno, potesse sconfiggere chi si vantava di un secondo tempo fatto di false azioni e slogan puerili. Invito tutti i cittadini a leggere la sentenza per comprendere la gravità inaudita delle irregolarità presenti nelle operazioni di voto, le quali gettano un’ombra fosca sulle operazioni elettorali che hanno impedito al candidato Zaccheo, così come a molti probabili consiglieri potenziali, di essere eletti”, conclude Monterubbiano.

Partito democratico

“La sentenza del Tar merita di sicuro un approfondimento”, dichiara il consigliere regionale pontino del Pd Enrico Forte. “Solidarietà ai consiglieri, a sindaco e giunta per questa vicenda di fronte alla quale la città deve rimanere ferma e unita: non meritiamo un commissariamento e occorre una amministrazione salda per affrontare le sfide che ci aspettano”.

Fratelli d’Italia

Per Nicola Calandrini, coordinatore provinciale di FdI, la sentenza “rivela episodi di una gravità assoluta. Quanto avvenuto nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 2021 deve essere approfondito per accertare le responsabilità di chi ha voluto condizionare il voto. Il Tar ha certificato che ci sono state delle scorrettezze durante lo spoglio del primo turno di voto. Secondo la sentenza ciò è avvenuto in una sezione su cinque”. Poi l’annuncio: “Presenterò nei prossimi giorni un’interrogazione urgente al ministro Lamorgese. Su questa vicenda va fatta assoluta chiarezza, per rispetto dei cittadini di Latina che si sono visti scippare il diritto democratico del voto”.

Da FdI interviene anche l’europarlamentare pontino Nicola Procaccini: “Confermati i nostri dubbi sulle gravi irregolarità accadute al momento dello spoglio che, per pochissimi voti, non ha consentito a Vincenzo Zaccheo di essere eletto al primo turno, nonostante la sua vittoria fosse addirittura già stata annunciata in Rai. Sarà interessante oltre che necessario capire se le irregolarità registrate siano state dolose o colpose. Resta il fatto che, come da procedure e attribuzioni, la regolarità delle operazioni elettorali è responsabilità innanzitutto dell’amministrazione comunale in carica. Auguro alla città di Latina di poter rimuovere attraverso regolari elezioni quanto acclarato dal Tar e che la democrazia possa liberamente esprimersi quando si tornerà al voto”.